Primarie, Berlusconi frena: meglio candidati condivisi

Il Cavaliere osserva il lento logoramento dell'esecutivo E i sondaggi premiano il centrodestra che risale al 31,3%

Primarie, Berlusconi frena: meglio candidati condivisi

Renzi si sta logorando. È questo il pensiero del Cavaliere, ieri ad Arcore per il consueto lunedì con famiglia e amici. Non è che Berlusconi pensi e speri in un passo falso del premier su qualche tema particolare. L'opinione del leader di Forza Italia è che non ci sia bisogno di una spallata al capo del governo perché, piano piano, il premier sta facendo tutto da sé. I sondaggi dicono che il centrodestra è salito al 31,3%, a un'incollatura da Renzi fermo al 31,7%, e basta questo per far ben sperare l'ex premier. Il quale confida nell'inciampo di Renzi in almeno due occasioni future: le prossime amministrative e il referendum confermativo delle riforme targate Boschi.Sulle amministrative, tuttavia, Berlusconi non ha intenzione di accelerare. Ad oggi non sono previsti summit in agenda anche se le diplomazie dei partiti del centrodestra non smettono di lavorare. Il problema è che, quasi ogni giorno, dagli alleati arrivi un veto o una richiesta particolare. Ieri è stata la volta della leader di Fratelli d'Italia che ha riproposto il tema delle primarie. Un istituto che non ha mai convinto appieno Berlusconi convinto che la scelta della base non sempre coincida con la scelta migliore; ma soprattutto le primarie non regolamentate sono manipolabili. Molto meglio, invece, un accordo ampio e condiviso tra tutte le forze che compongono il centrodestra lasciando in secondo piano ambizioni e gelosie di partito.Detto questo, si tratta di sedersi attorno a un tavolo e raggiungere la quadra caso per caso: da Milano a Roma passando per Napoli e Bologna. Siamo ancora in una fase di stallo e i leader di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia per ora non hanno in agenda alcun incontro. Tuttavia il faccia a faccia potrebbe tenersi alla fine di questa settimana, magari ad Arcore. Giorgia Meloni continua a mettere i suoi paletti su Alfio Marchini nella Capitale ma resta vaga sulla possibilità di una sua corsa; ovviamente non è tramontata l'ipotesi Guido Bertolaso. Su Milano, invece, i nomi papabili restano quelli noti (Parisi, Del Debbio, Sallusti, Scaroni): una rosa che comprende anche chi, per ora, s'è detto non disponibile alla corsa. Da registrare anche la disponibilità di Vittorio Sgarbi che, però, andrà opportunamente pesato da qualche società di sondaggi. Il diretto interessato conferma: «Voglio un sondaggio senza primarie per vedere il mio dato a Milano. Se sarà come credo positivo, Milano è la regina di tutte le battaglie. Altrimenti se risulta che sono un visionario, tornano in ballo Bologna o Trieste. Il sondaggio dovrebbe capitare tra una settimana».Ma è alla politica nazionale che l'ex premier guarda con maggior attenzione. E le critiche a Renzi fioccano di continuo. Ultima critica: il Pd non fa l'interesse dell'Italia in Europa. La prova? La Mogherini ha appoggiato la decisione di ampliare le quote d'import dell'olio di oliva tunisino. Un danno enorme per i nostri produttori difesi invece dagli eurodeputati azzurri.

«L'Europa spiega l'eurodeputato di Fi Salvatore Cicu - rafforza il commercio della Tunisia e nel mentre affossa le migliori produzioni italiane. Non ci sono le condizioni per appoggiare in alcun modo un regolamento che va contro le eccellenze prodotte dalle nostre economie».

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