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Primi effetti della depenalizzazione dei reati: falsa identità non punibile

La dichiarazione di falsa identità è punibile con 5 anni di carcere. Ma il tribunale di Belluno non procede. Ecco i primi effetti della depenalizzazione

Primi effetti della depenalizzazione dei reati: falsa identità non punibile

Arrivano i primi, devastanti effetti della legge che depenalizza i reati. Un primo assaggio lo abbiamo dal tribunale di Belluno dove il gip ha dichiarato la non punilità di una persona che ha dichiarato false generalità ai carabinieri che lo avevano fermato. Un reato che verrebbe punito con la reclusione in carcere per cinque anni, ma che il decreto 28/2015 spazza via con un colpo di spugna.

La nuova legge sulla depenalizzazione cancella i reati puniti fino a cinque anni di carcere a patto che il giudice decreti che il fatto è tenue e la condotta non è abituale. Come ricorda ItaliaOggi, "trattandosi di norme favorevoli al reo, le disposizioni con il nuovo beneficio sono applicabili anche ai reati commessi anteriormente all'entrata in vigore". Così ne ha potuto beneficiare una persona che nel 2012 ha mentito sulla propria identità e sulla data di nascita al solo fine di prendere in giro i carabinieri che lo avevano fermato in stato di ebbrezza.

La difesa è stata molto brava a far passare il fatto, inizialmente rubricato come falsa attestazione a un pubblico ufficiale, per false dichiarazioni sulle identità. "Le indagini sono partite per un fatto più grave - fa notare ancora ItaliaOggi - ma si è riusciti a rientrare nel livello soglia (cinque anni) attraverso una interpretazione giuridica della vicenda". Tanto che il gip di Belluno ha deciso per la non punibilità del reato dopo aver valutato la tenuità del fatto.

E questo è solo il primo effetto della legge che depenalizza i reati più "tenui".

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