Coronavirus

Primi in Europa per vittime "Le regole vanno rispettate"

Superato il Regno Unito: 64.036 decessi. L'Iss: "Rt in discesa, ma non basta". Preoccupa il Veneto

Primi in Europa per vittime "Le regole vanno rispettate"

L'Rt è di «buon auspicio» e la situazione Covid è in decrescita, ma si tratta di una decrescita lenta e l'imperativo resta ridurre più rapidamente possibile il numero di nuovi casi, soprattutto guardando in prospettiva all'inizio del nuovo anno. Anche perché da ieri l'Italia - secondo Afp - ha toccato quota 64.036 vittime e ha superato il Regno Unito: primo Paese in Europa per decessi totali.

È la sintesi che emerge dall'analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19 della cabina di regia del ministero della Salute e Iss. «L'indice Rt è sotto l'1 in tutte le Regioni tranne una - ha evidenziato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro - Poi la maggior parte delle Regioni sono con la classificazione complessiva del rischio moderata, alcune bassa e 4 alta. L'incidenza, però, è ancora molto elevata e lontana dai livelli che permettono il ripristino della fase di contenimento, che è il nostro obiettivo. La situazione epidemiologica rimane grave. Perciò le modulazioni delle regione autonome evitino rilassamenti delle misure che comportino la ricrescita dei nuovi casi».

L'Iss ha ricordato che c'è ancora un fortissimo impegno dei servizi sanitari, anche se è calata l'occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva e molte Regioni registrano una bassa probabilità di raggiungere la saturazione a 30 giorni nei posti letto ordinari e di terapia intensiva rispetto alle scorse settimane. Ma la possibilità di una terza ondata Covid con l'inizio dell'anno nuovo è concreta, secondo il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. «La ripresa di comportamenti a rischio può causare una ripresa dell'epidemia - ha spiegato - Dovremo continuare ad avere comportamenti prudenti e adeguati perché la circolazione virale può riprendere. C'è stata una grande differenza tra la prima ondata, concentrata in poche province italiane, e la seconda, diffusa in tutte le regioni e che spiega il numero di decessi molto alto». Una seconda ondata che poteva avere effetti meno devastanti se durante l'estate non ci fosse stato un rilassamento. Proprio per questo, secondo il presidente Brusaferro, è fondamentale che questo sia «un Natale Covid», dove venga osservato il rispetto rigoroso delle regole per arrivare ad abbassare l'incidenza.

«Serve grande cautela, bisogna muoversi poco ed evitare momenti conviviali con molte persone - ha precisato - Incontrarci in tanti è un problema anche se siamo congiunti, ma viviamo lontano. È chiaro che i pranzi di decine di persone non sono eventi da programmare». L'incidenza dei casi declinata nei 14 giorni è 455 per 100mila abitanti e su 7 giorni è scesa a 193 casi per 100 mila abitanti. Numeri ancora alti, però, come lo è quello relativo ai decessi. Gli esperti chiedono a tale scopo di evitare di ridurre le misure di contenimento, comprese quelle sulla mobilità. L'indicazione resta quella di mantenere elevata l'attenzione sui comportamenti individuali, perché la situazione epidemiologica resta comunque grave. In Italia ieri sono stati 19.903 i nuovi casi Covid registrati con il tasso di positività che risale al 10,1%, contro i 18.727 del giorno prima e il totale dei contagiati dall'inizio dell'epidemia è 1.825.775. I decessi, invece, sono stati 649 (-112) e i guariti 24.728, 1.076.891 in tutto. Gli attualmente positivi sono 5.475 in meno e scendono a 684.848 totali. Preoccupa, però, il Veneto, dove si è registrato un balzo dei nuovi casi, con i contagi saliti a 5.098, contro i 3.883 precedenti.

I decessi, invece, sono stati 110 contro i 108 del giorno prima.

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