Primo giorno e Marino subito si scontra con Esposito

RomaLe Coop coinvolte nell'inchiesta «mafia Capitale» hanno continuato a ricevere appalti dal Comune di Roma anche dopo l'esplosione dello scandalo. È quanto emerge dall'allegato al decreto di nomina del terzo commissario del gruppo La Cascina varato dal prefetto della Capitale, Franco Gabrielli, che ha deciso di commissariare la coop a causa dei tentativi di infiltrazione mafiosa.

In particolare, dodici appalti sono stati aggiudicati nel corso del 2015 dopo l'esplosione dello scandalo e tre addirittura sono stati rinnovati dopo il 4 giugno, data nella quale sono stati eseguiti gli arresti dei vertici della coop, sospettati di aver corrotto Luca Odevaine (componente del Tavolo per l'immigrazione) per favorirle nell'assegnazione di contratti. Non a caso tra gli affidamenti in questione figurano centri per immigrati e per gli anziani. L'assessore alle Politiche sociali si è giustificata dichiarando all' Huffington Post che si tratta di «servizi che necessitano di continuità assistenziale» e che si sta procedendo a nuovi bandi. Ma altri Comuni, come Palermo ed Aosta, hanno dato disdetta subito dopo lo scandalo.

Intanto, dopo la passerella dedicata al «rimpastone», la nuova giunta comunale di Roma guidata dal sindaco Ignazio Marino deve confrontarsi con una situazione di grave crisi. A dare il benvenuto al nuovo assessore ai Trasporti, il senatore Pd Stefano Esposito, ci hanno pensato i dipendenti dell'Atac, l'azienda dei trasporti, che hanno inscenato un sit in al Campidoglio per protestare contro la privatizzazione della società. L'unico atto concreto ieri è stato l'invito di Esposito a revocare la sospensione di un autista che aveva pubblicato un video su Facebook nel quale denunciava le gravi carenze organizzative e gestionali della municipalizzata. Peccato che pochi minuti prima il sindaco in persona avesse sostanzialmente approvato la punizione. «Se uno fa bene, fa bene, se fa male, viene giudicato per quello che fa», aveva dichiarato.

Il consigliere regionale e leader della Destra, Francesco Storace, ha inoltre denunciato come la nomina di Luigina Di Liegro ad assessore al Turismo faccia subentrare in consiglio Laura Pastore, esponente del Pd (ex Fi) che, ricorda l'ex ministro, fu «indicata tra i candidati fatti votare

da Buzzi alle comunali 2013, come si legge nelle dichiarazioni rilasciate dal boss di Mafia capitale ai magistrati il 31 marzo scorso». Pastore non è indagata, ricorda, ma «il suo voto potrebbe essere decisivo» per Marino.

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