Guerra in Israele

La processione di bandiere bianche. I palestinesi in fuga mollano i jihadisti

Dalla nuvola di sabbia che avvolge Gaza in queste ore, si disegna un'immagine fatale

La processione di bandiere bianche. I palestinesi in fuga mollano i jihadisti

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Dalla nuvola di sabbia che avvolge Gaza in queste ore, si disegna un'immagine fatale: una processione di centinaia di persone che camminano con energia su una strada principale, forse la famosa Salahadin che taglia tutta la striscia da Nord a Sud. Fuggono verso il Sud e portano bene in alto delle bandiere bianche. Stavolta non sembra, come si è visto in altri filmati, che Hamas fermi la marcia sparando per non permettere che si sguarnisca nel Nord assediato da Tsahal il suo scudo umano. Stavolta Hamas ha solo cercato invano di far sparire il film dai social, ma sono rimaste le immagini che significano resa. Il simbolo è pesante, il Medio Oriente odia i perdenti, e anche l'Iran e gli Hezbollah lo vedono. Se l'episodio non significa ancora che la guerra sia prossima a concludersi, c'è la sensazione che la strada sia segnata: l'esercito affronta con risultati impressionanti il difficilissimo terreno della città di Gaza, una fortezza costruita negli anni, dallo sgombero del 2005, per gli scopi bellici del regime. La sua maggiore caratteristica è la incredibile rete di gallerie: piccole e grandi, orizzontali e verticali, non sono costruite sotto la città: è la città che è costruita sulle gallerie. Sono fatte per dirigere la guerra, entrare in Israele da sotto terra, ammassare missili, armi automatiche, congegni di alta tecnologia e droni, per accumulare cibo acqua benzina.

Nei tunnel c'è tutto quello che serve ai terroristi, e per proteggere nel luogo più profondo e organizzato il comando di Yehia Sinwar e di Muhammed Deif. La struttura che Hamas ha costruito misura 500 chilometri e da un paio di giorni Israele ha cominciato a distruggerla, a farne esplodere gli ingressi, a farne crollare le strutture con grandi caterpillar spesso dopo che una bomba di profondità ha aperto la strada. Nel regno delle tenebre però prima di tutto si cercano gli ostaggi. Gallerie armate sono state trovate sotto le moschee, accanto a scuole, presso una piscina per bambini. Dalle gallerie assediate spesso gruppi di assalto saltano fuori all'improvviso, i giovani israeliani affrontano pericoli terribili con una continua dimostrazione di valore e di unità, nonostante le perdite. Il sancta sanctorum delle gallerie è sotto gli ospedali, tutta Gaza lo sa, il bunker di Sinwar è probabilmente sotto l'ospedale Shifa dentro Gaza per approfittare dello scudo umano. L'avanzata è lenta, da ogni buco in terra possono saltare fuori armati, ogni centimetro della città è minata, ovunque. Israele ha fatto 6 milioni di telefonate e ha lanciato un milione e mezzo di volantini per indurre lo spostamento a Sud.

Difficile la guerra quando il nemico vuole anche il sangue dei suoi, ma Netanyahu ha ripetuto a tarda sera: solo in cambio dei nostri rapiti ci sarà la tregua umanitaria.

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