Coronavirus

Prof No Vax pagati per non lavorare

Tornano a scuola, ma non in aula. Contagi in calo, ma Omicron 2 dilaga fra i minori

Prof No Vax pagati per non lavorare

Omicron 2 ha fatto rialzare la testa al Covid anche se le conseguenze sono più blande rispetto ai mesi scorsi. Ieri in calo contagi e decessi, oltre 73 mila e 118 (venerdì 75 mila e 146) in leggero aumento Ti e ricoveri (di poche unità). Le regioni però sono tutte in zona bianca, la curva rallenta, e i ricoveri sono in leggera crescita in età pediatrica, nelle fasce dei non vaccinati o tra chi non è coperto con booster (che va fatto per evitare soprattutto la malattia).

Il report settimanale dell'Iss spiega perché l'incidenza negli ultimi 14 giorni ha superato la soglia epidemica (784 casi per 100.000), senza apportare grossi guai. Chi si infetta, infatti, è soprattutto la fascia tra i 10-19 anni. Giovani, ragazzini che rischiano poco se incontrano Omicron 2. L'incidenza tra i giovani è pari a 2.165 per 100.000, mentre tra gli ultra ottantenni (quasi tutti coperti con tre o quattro dosi) si limita a 801 casi. Del resto, l'efficacia del vaccino con booster previene di oltre il 90% la malattia grave ma anche l'infezione nel 70% dei casi. La copertura per l'infezione però scende al 48% se si è completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. In ospedale però arriva soprattutto chi non si è vaccinato e il rischio di finire in terapia intensiva è di 11 volte superiore a chi è coperto con tre dosi, e di quattro volte rispetto a chi ha solo due dosi. Sono i No Vax che detengono il triste primato di 12 ricoveri in TI per 100 mila abitanti. Omicron, infatti, colpisce le vie respiratorie superiori ma può fare molto male a chi non si è immunizzato. Il rischio di morte (65 per 100.000) è 14 volte più alto rispetto a un vaccinato con tre dosi.

Nella fascia under 5 i ricoveri sono in aumento, mentre tra i 5-11 anni sono ancora troppo pochi i ragazzini vaccinati: solo un bambino su tre. Ma ormai il cambio di passo è stato fatto. Chi ha deciso di voltare le spalle alla scienza per ideologia, paura o attendismo, non ci ripenserà mentre ci viene incontro la stagione calda. E la fine dello stato di emergenza permetterà dal primo aprile anche gli insegnanti No Vax il rientro a scuola. Ma senza avere contatti con gli studenti. Quindi senza insegnare. Una decisione pilatesca che ha fatto protestare l'Associazione nazionale presidi: «Difficile stabilire mansioni non a contatto con i ragazzi - spiega Antonello Giannelli.

C'è una volontà di normalizzare la situazione di chi non si è vaccinato, gli si paga lo stipendio per non lavorare».

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