Il prof. Zichichi: "Ci servono nuovi talenti"

Il prof. Zichichi: "Ci servono  nuovi talenti"

Cento fisici di 22 nazioni e 62 università e laboratori si sono ritrovati a Erice per studiare le frontiere della Fisica subnucleare delle alte energie. Nel corso di quaranta sessioni sono stati trattati i problemi finora non risolti nella Fisica subnucleare nata mezzo secolo fa, dopo quella Atomica e quella Nucleare. Il progresso civile e sociale ha il vero motore nella scoperte scientifiche che vengono fuori dai nostri laboratori, ha detto il professore Antonino Zichichi che, assieme al Nobel Gerardus 't Hooft, ha presieduto i lavori conclusi oggi. «Se smettessimo di fare scoperte i nostri posteri avrebbero esattamente le stesse tecnologie che noi abbiamo - dice Zichichi - l'interesse della Scuola di Erice sta nella selezione dei nuovi talenti, giovani vincitori del concorso che ha lo scopo di aprire ai giovani talenti le frontiere delle nostre conoscenze scientifiche. Nessuno dei nostri antenati, inclusi i geni del livello di Platone e Aristotele, avrebbe saputo prevedere che un loro amico potesse andare sulla Luna. Esattamente come noi non sappiamo prevedere quali saranno le tecnologie che i nostri posteri avranno fra cento o mille anni».

Di una cosa, per Zichichi, si può essere sicuri: «È necessario selezionare e mettere sulla strada delle grandi conquiste i giovani talenti.

Le invenzioni tecnologiche nascono quando riusciamo a decifrare una frase che è scritta sul libro della natura: ecco il significato di scoperta scientifica. Senza scoperte scientifiche non c'è alcuna speranza che possano nascere nuove tecnologie».

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