Coronavirus

"Profilassi efficace. Ma niente obbligo. Passate il Natale solo tra conviventi"

Il direttore sanitario dello Spallanzani. "Avere a disposizione più di un siero è una ricchezza. Buona notizia la trasparenza sulle reazioni allergiche dei pazienti inglesi"

"Profilassi efficace. Ma niente obbligo. Passate il Natale solo tra conviventi"

Sì al vaccino ma no all'obbligo. Cautela durante le feste affinché la campagna vaccinale non debba partire con gli ospedali sotto pressione per una recrudescenza della curva epidemica. Il professor Francesco Vaia, direttore sanitario dell'Inmi Lazzaro Spallanzani di Roma, esclude l'ipotesi che i medici siano restii alla vaccinazione e auspica una piena adesione volontaria anche da parte dei cittadini.

Professor Vaia lei si vaccinerà?

«Certamente. Dobbiamo condividere una certezza: quando arriverà il via libera dalle autorità regolatrici allora avremo la conferma che il vaccino è efficace e sicuro».

Giusto partire con medici e infermieri?

«Gli operatori sanitari sono i più esposti e francamente allo Spallanzani nessuno è scettico rispetto alla necessità di profilassi».

Non sarebbe meglio renderlo obbligatorio?

«Io resto contrario alle imposizioni. Vediamo quale sarà la risposta ma per me l'adesione al vaccino deve essere volontaria. Occorre convincere le persone. Purtroppo alcune dichiarazioni di rappresentanti della comunità scientifica possono aver disorientato i cittadini».

Come convincere gli italiani a vaccinarsi?

«Ritengo che il fatto ci sia più di un vaccino sia una ricchezza, un'opportunità che non dove creare dubbi nella popolazione. La comunità scientifica non deve in alcun modo mettere in discussione lo strumento vaccino che si è dimostrato indispensabile nel corso degli anni per combattere le epidemie. Occorre però piena trasparenza sul percorso delle sperimentazioni: tutti i dati devono essere resi disponibili non soltanto per la comunità scientifica ma anche per i cittadini».

Ha destato preoccupazione la notizia sulle reazioni allergiche in Gran Bretagna.

«È normale: tutti i farmaci possono dare reazioni allergiche ma il fatto che lo abbiamo saputo dimostra che c'è trasparenza ed è importante la segnalazione visto che nella popolazione ci sono numeri alti rispetto agli allergici».

Bastano 300 punti di somministrazione?

«Per la prima fase penso saranno sufficienti. L'organizzazione è centralizzata: vedranno in corso d'opera se sarà necessario potenziarli».

In questi giorni si rilanciano allarmi sulla terza ondata mentre in Germania Angela Merkel ha deciso per un lockdown duro.

«In Germania però si assiste a una risalita dei contagi mentre da noi le cose stanno andando meglio. Anche allo Spallanzani, che accoglie da altre strutture sanitarie, i numeri si sono decisamente abbassati. Ho fiducia nei cittadini. Certamente quei gruppi che non si comportano bene vanno sanzionati e rappresentano un problema di ordine pubblico ma la maggioranza rispetta le regole».

Teme che la curva si rialzi? Che cosa suggerisce per Natale?

«Dato che è auspicabile che la campagna vaccinazioni parta in una situazione di tranquillità per Natale suggerisco buon senso: restiamo in famiglia con i nostri conviventi. Se siamo in tre e non vogliamo lasciare un nonno solo non vedo ostacoli, mantenendo le precauzioni di sicurezza. Se già siamo tanti evitiamo. Poi a gennaio quando riapriranno le scuole spero sia pronta una risposta di sistema per quei nodi strutturali, i trasporti ad esempio, che si trasformano in luoghi di diffusione del contagio».

Che cosa possiamo scoprire ancora sul Covid?

«Non c'è dubbio: la prossima frontiera per la ricerca sarà l' antibioticoresistenza.

E anche per le morti da Covid si dovrà indagare sull'eventuale concorso di germi superpatogeni resistenti».

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