A Bruxelles lo chiamano «regolamento unico sul diritto d'asilo» e pur di venderlo come la panacea ai mali dell'immigrazione, s'inventano l'incentivo dei 10mila euro per ogni profugo accolto dai singoli stati. In verità si tratta di una proposta cavillosa e farlocca, inadeguata soprattutto a risolvere i problemi di un'Italia in prima linea sul fronte dell'immigrazione. Insomma un'altra presa in giro in stile Bruxelles avallata, purtroppo, anche dalle lusinghe della «nostra» Federica Mogherini. «Troppo a lungo le richieste provenienti dall'Italia sono rimaste senza risposta, ma vogliamo dire chiaramente che oggi non è più così. Le istituzioni europee scriveva l'Alto Commissario europeo per la politica estera sul Corriere della Sera - sono pronte a supportare l'Italia». In verità ci sono almeno quattro ottime ragioni per pensare all'ennesima beffa.
1 Mancata revisione
del Trattato
di Dublino
Il nuovo «regolamento unico europeo» sul diritto d'asilo non prevede modifiche sostanziali a quel Trattato di Dublino che impedisce il trasferimento dei migranti salvati nel Mediterraneo e scaricati nei nostri porti. Anzi finisce con il rafforzarlo perché la disponibilità all'accoglienza, seppur incentivata dai 10mila euro per ogni richiedente asilo, resta condizionata alla disponibilità dei vari stati. Una disponibilità non proprio incoraggiante visto il fallimento delle quote di ricollocamento che - in 10 mesi - hanno permesso il trasferimento dall'Italia di appena 615 dei 24mila richiedenti asilo garantiti dal piano varato a Bruxelles nel settembre 2015.
2 In Italia il diritto all'asilo
riguarda un'esigua
minoranza
I dati del ministero dell'Interno sulla provenienza dei 70.930 migranti sbarcati in Italia nei primi 6 mesi del 2016 sono i seguenti: Nigeria 15%, Eritrea 13%, Gambia 8%, Costa d'Avorio 7%, Guinea 7%, Sudan 6%, Somalia 6%, Senegal 6%, Mali 5% ed Egitto 3%. Il diritto all'asilo è garantito esclusivamente a chi fugge da guerre e persecuzioni e quindi solo eritrei e somali, per un totale non superiore al 19%, possono sperare di venir accolti in un paese diverso dall'Italia. Dei circa 71mila migranti sbarcati quest'anno almeno quattro quinti, pari a circa 57mila individui, non verrebbero quindi ricollocati in nessuna altra nazione europea. E si aggiungerebbero alla massa di «irregolari» o «clandestini» sbarcati in Italia, più o meno con le stesse percentuali, nel 2014 e nel 2015.
3 Il grande assente,
un sistema unico
di rimpatri europei
Nelle nuove norme sull'accoglienza escogitate dagli euroburocrati manca l'unico elemento in grado di scoraggiare gli irregolari, ovvero un sistema unico di rimpatri forzati basati su accordi presi non dai singoli stati, ma dall'Unione Europea. Solo un sistema sanzionatorio, basato sul taglio dei milioni in aiuti elargiti ai paesi africani riluttanti a riprendersi irregolari e clandestini, può scoraggiare l'immigrazione clandestina e mettere in crisi le organizzazioni specializzate nella tratta di uomini. Il caso italiano è eloquente. A fronte dei 34.107 provvedimenti d'espulsione del 2015 solo 3.688 persone sono state riportate materialmente ai Paesi d'origine. Questo perché l'Italia può rispedire al mittente solo gli irregolari provenienti da Paesi con cui ha accordi come Tunisia, Marocco, Nigeria ed Egitto. Ma è costretta a tenersi chi proviene da Paesi come Senegal, Gambia e Costa d'Avorio con cui è sempre stato impossibile firmare trattati di «riammissione».
4 Sconfiggere i trafficanti
con le regole. L'illusione
degli euroburocrati
Gli euroburocrati s'illudono di scoraggiare la tratta degli uomini definendo numeri e regole per l'accoglienza dei richiedenti asilo. La disponibilità verrà aggiornata annualmente in base alle offerte presentate dei vari paesi Ue che potranno scegliere chi accogliere anche in base ai paesi d'origine e riceveranno 10mila euro per ogni «asilante» accettato. Ma questo ha ben poco a che vedere con la lotta all'immigrazione irregolare.
Ai trafficanti di uomini non interessa quanti rifugiati l'Europa prevede di accogliere e dove intende metterli, ma esattamente il contrario. Ovvero quanto incasseranno offrendo un passaggio a tutti quelli rimasti esclusi dai meccanismi legali dell'accoglienza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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