Guerra in Ucraina

"Profumo chiarisca sul caso Colombia. Il Pd considera la Difesa territorio suo"

Il senatore: "Mercoledì l'ad di Leonardo sarà audito in commissione. L'affare D'Alema dimostra l'intreccio tra la sinistra e il comparto"

"Profumo chiarisca sul caso Colombia. Il Pd considera la Difesa territorio suo"

«La prossima settimana in commissione Difesa al Senato avrà inizio una serie di audizioni sull'import-export di armi - annuncia l'azzurro Maurizio Gasparri -. Era l'iniziativa che avevo sollecitato e che la presidenza del Senato e della Commissione hanno condiviso e autorizzato».

Mercoledì ci sarà l'audizione dell'amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. Si parlerà del coinvolgimento di Massimo D'Alema nella trattativa per la vendita di aerei militari di Leonardo alla Colombia?

«Non siamo una commissione d'inchiesta, dunque tratteremo l'argomento armi in modo vasto, ma si potrà anche entrare nello specifico. Ma da lui, oltre che notizie di carattere generale, ci attendiamo chiarimenti sulla vicenda relativa a forniture di armi italiane alla Colombia. Sin qui Leonardo non ha risposto, ma, come si è visto in tv e letto su alcuni giornali, esistono molti documenti che dimostrano contatti tra il gruppo pubblico e l'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema. Vicenda tutta da chiarire. In commissione non si potrà essere elusivi, né si potranno negare fatti evidenti. Profumo dovrà rispondere».

Potrebbe anche non farlo.

«Che non risponda su nulla mi sembra difficile. Siamo in Parlamento, non per strada. Se non riusciremo a trattare tutto mercoledì proseguiremo».

È prevista anche l'audizione del direttore dell'Uama (Unità per le autorizzazioni dei materiali d'armamento), Alberto Cutillo. Cosa vi aspettate da queste audizioni?

«La Commissione al termine delle audizioni può decidere o meno di votare una risoluzione e di assumere qualche iniziativa, lo vedremo, nel caso emerga qualcosa di interessante. Per esempio, verificheremo se vadano migliorate le leggi in materia di vendita di armi che impongono il rapporto governo-governo per eliminare intermediazioni inopportune. Cercheremo di capire se sono idonee a scongiurare interferenze di varia natura».

Anche il governo dovrebbe fornire una risposta sul caso D'Alema?

«È Leonardo che dovrebbe fornire una risposta. Il governo potrebbe essere parte lesa. Perché è stato proprio il governo, attraverso il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, a sollevare il problema e a denunciare anomalie. E lo stesso Mulè ha detto che spiegazioni chieste a Leonardo non sono mai arrivate. Fossi ministro avrei chiamato Profumo. Comunque penso che questa vicenda sia nelle riflessioni del governo a tutti i livelli».

C'è polemica sulla forte presenza del Pd nei posti chiave della filiera delle armi.

«Credo che il tema vada allargato a tutte le filiere del Paese, dalla difesa alla cultura. Il centrodestra è ospite, spesso sopportato. Di certo in questa vicenda emerge un intreccio, vista anche l'appartenenza culturale di Profumo. E D'Alema sembra esprimersi come se l'ambito fosse una propaggine sua e della sinistra.

Nel caso colombiano sono emersi profili inquietanti su cui speriamo di avere risposte».

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