Pronte nuove epurazioni Ecco la lista degli sgraditi

Pronte nuove epurazioni Ecco la lista degli sgraditi

Il repulisti non è finito. È stato lo stesso presidente Trump a far sapere che è pronto a fare piazza pulita di tutti i collaboratori con cui si è scontrato da quando, poco più di un anno fa, è entrato alla Casa Bianca. Finora si sono contati 20 cambi in 14 mesi. E ora i media americani scommettono su chi saranno i prossimi.

Il primo della lista sembra essere Jeff Sessions, attorney general (una sorta di avvocato dello Stato) che è stato etichettato dallo stesso Trump - immancabilmente via Twitter - come «vergognoso». Un destino segnato, il suo, tanto che ironicamente la Cnn lo pone al primo e al secondo posto delle teste che rotoleranno. Anche perché pare che The Donald abbia anche un soprannome per Sessions, che negli incontri privati chiama Mister Magoo. In due occasioni, il presidente ha spiegato che non gli avrebbe conferito l'incarico se avesse saputo prima della sua rinuncia a difenderlo nell'inchiesta sulle presunte collusioni tra la campagna presidenziale e la Russia. E anche al centro del braccio di ferro sul secondo nome a rischio potrebbe esserci il Russiagate, il sospetto di intromissioni sul voto delle ultime presidenziali americane da parte di Mosca. Ecco perché a saltare potrebbe essere la testa di H.R. McMaster, consigliere per la Sicurezza nazionale, da tempo protagonista di tensioni con il presidente. Per lui la Casa Bianca avrebbe in mente una promozione-rimozione, con il reinserimento del generale nelle Forze Armate. Sul gradino più basso del podio si piazza David Shulkin, segretario agli Affari dei Veterani, che rischia di finire sulla graticola per l'uso disinvolto di denaro pubblico in un viaggio in Europa avvenuto lo scorso anno e per i rilievi mossi dall'ispettorato generale sulla gestione rivedibile di un Centro per veterani nell'area di Washington.

Non può dormire sonni tranquilli nemmeno Ryan Zinke, segretario agli Interni e titolare della quinta posizione. Deve fare i conti con le voci relativi all'acquisto di porte da ufficio per 139.000 dollari e a spese di viaggio non del tutto trasparenti. GaCe

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