
C'è chi dice che si sia trattato di un ultimo tentativo, una prova di fedeltà con cui dimostrare a Luca Zaia l'intenzione di provarci fino all'ultimo. Fatto sta che il nuovo voto in Commissione Affari costituzionali del Senato chiude di fatto la questione del terzo mandato per i governatori. Un esito che suscita l'amarezza di Roberto Calderoli - "Non ho apprezzato il muro eretto da Forza Italia. È la quinta volta che ci proviamo" - e sancisce un definitivo semaforo rosso per Luca Zaia e Massimiliano Fedriga.
In Commissione si registrano 15 pareri contrari all'extra time per i governatori, 5 quelli favorevoli (i tre della Lega, oltre Autonomia e Italia Viva). Fratelli d'Italia si astiene incassando l'apprezzamento di Calderoli, ma senza incidere sul risultato.
Nel centrodestra se Matteo Salvini sceglie il silenzio, Antonio Tajani derubrica l'accaduto a semplice confronto tra forze diverse. "Sulle cose fondamentali siamo sempre uniti. Non è che gli italiani non dormono la notte per il terzo mandato". Si rammarica il segretario della Liga Veneta, Alberto Stefani: "Peccato, occasione persa. Dispiace per i cittadini che non potranno confermare sindaci e presidenti di Regione molto validi".
Sullo sfondo ci si divide anche sull'ipotesi di un rinvio delle Regionali. Il voto in autunno crea "difficoltà di approvare i bilanci" argomenta Calderoli. L'eventualità di uno spostamento è stata discussa anche in Conferenza delle Regioni.
Vincenzo De Luca fa presente che andare alle elezioni dopo l'estate rischia di ritardare i lavori del Pnrr. Ma sull'ipotesi non c'è uniformità di vedute. Eugenio Giani, presidente della Toscana, insiste sul voto il 12 o il 19 ottobre. Contrari anche i presidenti di regione di Forza Italia.