Economia

Vogliono imporci il Prosek: scoppia la guerra della bottiglia

Pubblicata sulla Gazzetta Ue la richiesta di tutela per il vino della Dalmazia. Governo e partiti fanno quadrato

Vogliono imporci il Prosek: scoppia la guerra della bottiglia

La Croazia conferma l’intenzione di voler chiedere maggiori tutele per il vino Prosek. Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea è stata pubblicata la domanda avanzata agli organi comunitari da parte dell’esecutivo di Zagabria. Una scelta che ha fatto infuriare chi aveva già evidenziato i pericoli del potenziale scippo a danno del Prosecco: eccellenza della produzione vitivinicola nazionale e alfiere dell’agricoltura italiana nel mondo. Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, ha precisato durante un’informativa resa di fronte al Senato come a livello comunitario non sia stata assunta nessuna decisione: “Non è stata ancora presa nel merito una decisione definitiva sulla registrazione, la normativa europea ci consente in sede di opposizione di far valere le nostre ragioni. Sarà una fase lunga e siamo determinati a dare battaglia”. Invita all’azione anche Gian Marco Centinaio, sottosegretario leghista alle Politiche agricole con delega al settore vinicolo: “Stiamo lavorando insieme per evitare quella che sarebbe di fatto una istituzionalizzazione dell'italian sounding. Se venisse riconosciuta la menzione tradizionale Prosek non sarebbe solo un danno per un vino che rappresenta una tipicità esclusivamente italiana e il caso di maggiore successo commerciale degli ultimi anni, ma un precedente pericoloso per tutte le nostre denominazioni. Bisogna fare presto. Ribadiremo uniti la nostra contrarietà”.

Forza Italia è pronta a difendere le produzioni italiane con ogni mezzo. Fulvia Caliguri, senatrice azzurra, ha precisato in aula l’intenzione di dare battaglia: “Il tentativo maldestro della Croazia è da evitare assolutamente. Ancora una volta dobbiamo lamentare una sorta di attentato al Made in Italy. È evidente il rischio di confondere i clienti del Prosecco che nulla ha a che fare con la nostra eccellenza”. Esortazione netta al governo anche da parte di Fratelli d’Italia. I senatori del partito di Giorgia Meloni hanno organizzato un flash mob di fronte a Palazzo Madama per richiamare l’attenzione sui movimenti croati. Luca Ciriani, capogruppo del movimento di opposizione, ha sintetizzato la posizione di FdI: “Chiediamo al governo di agire a tutela del Prosecco. Siamo qui per denunciare il rischio che l’ennesima eccellenza italiana venga travolta dai furbi e dai falsificatori”. Luca De Carlo, responsabile nazionale agricoltura per Fratelli d’Italia, rimarca il bisogno di prese di posizione nette: “Dobbiamo far prevalere l’interesse nazionale. Dobbiamo dire un no forte a questo tentativo di erodere fette di mercato agroalimentare. Se passasse il principio che una denominazione protetta può essere bypassata, si aprirebbe un fronte su tutti i prodotti tutelati. La nostra vuole essere una battaglia anche per proteggere nazioni che oggi non sono sotto attacco. Penso, ad esempio, alla Francia e alla Spagna”. Dino Giarrusso, europarlamentare del Movimento 5 stelle, è pronto alle barricate: “L’Italia respingerà con decisione questi assalti. Questa palese imitazione va fermata in sede europea tanto più che una recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha dichiarato illegittimi i nomi truffa che evocano in modo ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dall'Ue”. Anche nel centrosinistra si registrano voci a difesa delle bollicine. Daniela Sbrollini, senatrice di Italia viva, ritiene utile la costituzione di un fronte comune: “Dobbiamo fare quadrato. Il Prosek della Dalmazia non può essere equiparato per nessuna ragione al mondo al Prosecco”.

Dal Veneto è il presidente della Giunta regionale, Luca Zaia, a chiedere un piano per tutelare uno dei più noti prodotti del territorio: “Quanto sta accadendo è inaccettabile. Non esiste che qualcuno metta in dubbio l’autenticità. Questo dossier era nell’aria da mesi e si doveva fermare all’origine. Questa cosa per noi è il Vietnam”. Intanto l’Unione italiana vini si muoverà a livello internazionale: “Faremo squadra con Francia, Germania, Spagna e Portogallo per tutelare il Prosecco. Il Comitato dello Champagne ha già ufficializzato la sua partecipazione. È in gioco il modello stesso di tutela dei prodotti agroalimentari”. Esorta ad agire nel più breve tempo possibile anche la Coldiretti: “Dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ue ci sono due mesi per depositare un’obiezione motivata alla richiesta croata. Quest’anno il Prosecco dovrebbe raggiungere le 700.000 bottiglie prodotte.

Bisogna impedire una scelta che finirebbe per indebolire la stessa Unione europea”.

Commenti