Protesta in consiglio e Giunta in bilico. I legali a Tancredi: "Valuta il passo indietro"

Parte della maggioranza spinge per l'addio immediato. Centrodestra in Aula con gli "scatoloni" chiede il trasloco

Protesta in consiglio e Giunta in bilico. I legali a Tancredi: "Valuta il passo indietro"
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Riavvolgendo il nastro, sembra di tornare alla scena del 15 dicembre 2016 quando Beppe Sala, sindaco di Milano da appena sei mesi, scoprì dai media di essere indagato come ex commissario di Expo 2015. Dichiarò di non sapere nulla, si chiuse in casa coi fedelissimi, si "autosospese" dalla carica per sei giorni. Anche due sere fa ha scoperto dal Corriere di essere sotto inchiesta nel nuovo filone sull'urbanistica che ha portato la Procura a chiedere al Gip sei arresti, tra cui l'assessore alla Rigenerazione urbana del Comune Giancarlo Tancredi. Per Sala le ipotesi di reato sarebbero di "false dichiarazioni su qualità proprie o di altre persone" e concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità. "Allucinante, inaccettabile apprenda da un giornale e non dalla Procura di essere indagato" la prima reazione, nel merito smonta le accuse. A differenza di 9 anni fa, nessun colpo di scena, chi gli ha parlato lo descrive amareggiato, provato, si è anche confrontato con la squadra sull'ipotesi di dimissioni ma almeno per ora non sarebbero nell'aria, e si difenderà dalle accuse in consiglio comunale lunedì. Si è detto pronto a rassegnarle Tancredi, su suggerimento dei legali visto che il 23 dovrà presentarsi davanti al Gip. Ieri lui e Sala si sono visti per un'ora e si rivedranno oggi. Una parte della maggioranza vorrebbe che attendesse dopo il 23, Europa Verde e Pd spingono perché lasci subito. Il partito di Elly Schlein, che ieri lo ha chiamato per esprimergli solidarietà, vuole occupare la casella con un uomo di fiducia".

Un'altra bomba a 24 ore dalla notizia sull'assessore. Sala arriva a Palazzo Marino in auto alle 9,30 per la riunione di giunta (assente Tancredi). Gli assessori escono alla spicciolata, bocche cucite, hanno espresso solidarietà a Sala e il messaggio da trasferire all'esterno sarebbe "avanti, più forti di prima". Sala che prova a prevenire le polemiche del centrodestra e di Europa Verde che alla vigilia gli chiedevano di riferire in consiglio comunale facendo sapere che sarà in aula lunedì. Potrebbe ufficializzare a quel punto anche le dimissioni di Tancredi. Non basta. Lega e Fdi organizzano un flash mob in piazza Scala con lo striscione "Dimissioni, Sala e la sua giunta liberino Milano", presenti tra gli altri la vicesegretaria della Lega Silvia Sardone che si conferma "garantista, per me Sala doveva dimettere mesi fa vista la gestione della città. Ma su questi fatti è incredibile che non fosse a conoscenza di nulla ed è preoccupante che aspetti lunedì per chiarire".

Per il capogruppo milanese di FdI Riccardo Truppo "è impossibile che una giunta seria non si dimetta, dove troveranno la serenità per gestire le Olimpiadi o la vendita dello stadio?". La bagarre si sposta in aula, con striscioni e scatole di cartone "per il trasloco". Non partecipano alla piazza e alla richiesta di dimissioni Forza Italia e Noi Moderati.

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