Pure il diavolo abbandona la moda. Wintour pronta all'addio a "Vogue"

È a capo della rivista dal 1988 e firmerebbe l'ultimo numero a settembre, dopo le nozze della figlia. Ma l'editore smentisce

Pure il diavolo abbandona la moda. Wintour pronta all'addio a "Vogue"

Quando uscì Il diavolo veste Prada nel 2006, Anna Wintour era già venerata come un oracolo fashion, direttrice potentissima e temutissima di Vogue America. Il film la rese solo più popolare. Oggi la notizia - non confermata- di lei che lascia il suo trono sta scatenando uno tsunami. Avrebbe progettato di uscire di scena dopo la prossima estate, in seguito al matrimonio di sua figlia Bee Schaffer con Francesco Carrozzini, figlio della defunta Franca Sozzani che erano diventate grandi amiche.

Più precisamente, stando alle voci, Anna punterebbe a chiudere l'ultimo numero alla fine di settembre. Potrebbe terminare la carriera subito dopo la pubblicazione del September Issue, il numero più glorioso dell'anno perché esce a ridosso delle settimane della moda di New York, Londra, Milano e Parigi. Direttrice di Vogue da 30 anni, sulla sua figura è stato girato un documentario nel 2009, chiamato proprio The September Issue e incentrato sul dietro le quinte della direttrice e della sua redazione al lavoro sull'importante edizione della rivista un mese cruciale per il fashion system per le settimane della moda. Era un periodo difficile, la crisi si faceva sentire anche nel campo della moda e la direttrice disse sì alle telecamere in redazione; spiata per otto mesi dal regista Cutler, che riuscì nell'impresa di farle togliere quegli occhialoni neri e a farle raccontare il mondo secondo lei, chi conta e si veste Herrera e chi non conta. Diabolica signora dal caschetto biondo imperturbabile e magrissima, crudele come nelle diete così con le sue assistenti schiavizzate e nevrotiche, un suo cenno alle sfilate che determinano il destino di uno stilista. Nel 2007 si disse che, nella grave crisi, ci avrebbe potuto rimettere anche lei. Sostituita da una più fresca e innovativa rivale, con meno pretese. E invece, come nella trama de Il diavolo veste Prada la Wintour rimase in sella.

Lei, per ora mantiene il suo leggendario riserbo e non parla. Si dice che avrebbe già concordato un'intervista con il New York Times. Intanto Vogue e Condé Nast hanno replicato ai rumor negando categoricamente. Al momento sono voci e smentite, girandole di nomi, primo tra tutti Edward Enninful, di Vogue Uk, come possibile successore della Wintour.

«Non c'è alcuna verità nella storia» di Page Six, che fa parte del New York Post, ha detto un portavoce di Vogue al sito Cut. Gli osservatori tuttavia già si domandano cosa farà la 68enne se davvero se ne andrà. È prevedibile che ci siano a breve grossi cambiamenti nelle edizioni Condé Nast, soprattutto perché negli ultimi tempi la società avrebbe chiuso in perdita. Alcune fonti hanno riportato al NY Post che la compagnia sarebbe in rosso di circa 100 milioni.

Molti sono pronti a scommettere che Vogue senza il suo direttore non sarebbe più la stessa cosa, ma allo stesso tempo la Wintour non rimarrebbe di certo senza lavoro: c'è chi già parla del suo possibile prossimo incarico, a capo del British Fashion Council.

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