L'articolo della domenica

Qualcosa di inatteso a destra

Dopo i grillini e la rivoluzione di Renzi nel Pd, le novità saranno tra i moderati

Qualcosa di inatteso a destra

Perché è così difficile costruire un unico grande partito di destra a partire da tanti piccoli partiti esistenti, che dicono di volerlo ma, anziché trovare ciò che li accomuna, sottolineano ciò che li divide? Perché le formazioni politiche e religiose non si formano attraverso accordi, negoziati, calcoli o compromessi, ma nascono da un processo esplosivo di aggregazione, i movimenti collettivi. Allora la gente si raccoglie attorno a un capo e vive una straordinaria esperienza di solidarietà, fratellanza, entusiasmo e il sogno di rinnovare la società.

Il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica fra il 1989 e il 1994 è avvenuto proprio sotto la spinta di due movimenti, la Lega Nord e Forza Italia. Soprattutto Forza Italia è apparsa come dal nulla ed è andata subito al potere, lasciando stupefatti e increduli politici e giornalisti dell'epoca. Anche il passaggio che stiamo vivendo ora è caratterizzato da due movimenti. Il primo è quello di Grillo, che ha generato un partito giustizialista di sinistra; il secondo è quello di Renzi che, egemonizzato il Pd, ha avviato un programma di riforme costituzionali destinate a ridurre i poteri legislativo e giudiziario, ad aumentare quello esecutivo e dare un ruolo decisivo al partito più forte.

Questo mutamento del terreno istituzionale cambierà profondamente le forme della lotta politica italiana basata finora sulle coalizioni e i ricatti delle piccole formazioni ai partiti più grandi. Nel prossimo Parlamento ci sarà probabilmente a sinistra un solido partito 5 stelle, più i profughi ideologici del Pd. Poi un fortissimo Pd guidato da Renzi che vorrebbe prendersi tutto l'elettorato moderato, ma dovrà frenarsi per non perdere i voti tradizionali di sinistra e dei dipendenti statali. E a destra? Qui ci sono diverse forze culturali ma, sul piano politico, solo partitini, aspiranti leader o bravi demagoghi come Salvini. L'unico con un sicuro seguito personale nazionale resta Berlusconi, che però è anziano, frenato nelle sue azioni e odiato da nemici implacabili.

Il centro-destra quindi è il terreno in cui può avvenire qualcosa di nuovo e inatteso.

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