Politica

Quando Grillo era contro le querele

Il leader diceva: «Arma da ricchi». E voleva abolire la diffamazione

Quando Grillo era contro le querele

C'era una volta Beppe Grillo l'anticasta, che nel 2009 sul suo blog battagliava per depenalizzare la diffamazione. «La querela - teorizzava - è un'arma da ricchi. Usata per intimidire. Per tappare la bocca». E ancora: «Di solito si querela la verità, mai la menzogna. Di solito chi querela sono i politici e i rappresentanti delle cosiddette istituzioni, mai i cittadini». C'è ancora, quel Grillo, la rete è implacabile, conserva e non dimentica. Ma i grillini di oggi, gli anticasta che hanno conquistato le poltrone, evidentemente, l'hanno dimenticato. E così Virginia Raggi annuncia querela e richiesta di risarcimento danni contro Libero per il titolo «Patata bollente» ritenuto sessista e offensivo «di uomini e donne»; Luigi Di Maio minaccia querele contro i giornalisti che hanno insinuato un suo placet nell'ascesa di Raffaele Marra in Campidoglio; la Casaleggio e Associati ha annunciato querele contro le «fake news» che l'hanno indicata come parte contraente del Codice etico del M5S; persino un ex amico dei Cinque stelle, il blogger Claudio Messora, è stato minacciato di querela via post su Facebook l'estate scorsa, per un suo retroscena sulle manovre europee.

Et voilà, la metamorfosi degli anticasta che una volta al potere acquisiscono i vizi della casta è servita. Quello che risulta più stridente, rispetto all'annuncite di querele che a mo' di virus dilaga oggi tra i Cinque stelle, è il programma del M5S. Provate a cercarlo in rete. Alla pagina 8, capitolo Informazione, si legge tra le proposte: «Depenalizzazione della querela per diffamazione e riconoscimento al querelato dello stesso importo richiesto in caso di non luogo a procedere (importo depositato presso il tribunale in anticipo in via cautelare all'atto della querela)». Insomma, una norma per scoraggiare le querele avventate, quelle che, sempre Grillo dixit, sono «intimidazione»: «Scatta la querela. - annota quel Grillo d'annata - Questa famosa querela. Querela fatta da ricchi verso chi non se lo può permettere. I politici, le persone con certi mezzi possono farla; chi la subisce generalmente ha dei problemi, qualche problema finanziario».

Quel Grillo, che non sapeva quanto la querela sarebbe diventata di moda tra i suoi, si riferiva ai blogger. Erano loro e la Rete a dover essere difesi dalle accuse di diffamazione. Per loro, sul suo blog, Grillo aveva creato «Lo scudo della Rete», link per aiutare i blogger a difendersi dalle querele dei politici, tuttora attivo. È proprio lì che tra i post c'è il Grillo-pensiero del 2009 sui politici che querelano. Non aggiornato però sul fronte grillini che sbandierano la querela come arma.

Per mettere il bavaglio a chi li critica.

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