D'amore e d'accordo. Luigi Di Maio e Matteo Salvini nelle ultime ore hanno messo sul campo un "contratto di governo" che di fatto potrebbe portare alla nascita di un esecutivo giallo-verde. I due si vedono e si sentono, non vanno più allo scontro. Ma le cose sono sempre andate così? C'è stato un tempo, nemmeno tanto lontano, in cui i due leader se ne dicevano di tutti i colori. Solo un anno fa Salvini parlava del grillino usando toni del genere: "È di una pochezza e di un'ignoranza difficilmente eguagliabili". Di Maio non stava certo a guardare: "I suoi insulti? Li metto nel curriculum". E ancora: "I leghisti ci sostano sei milioni di euro", affermava Gigino. Poi il contrattacco di Salvini: "I grillini cambiano idea ogni quarto d'ora".
E solo qualche giorno fa, quando l'intesa sembrava ormai sfumata, i due avevano dato vita ad uno scontro abbastanza acceso. In quel caso era stato Di Maio ad attaccare per primo: "Salvini ha cambiato idea e si è piegato a lui solo per le poltrone. Si torni subito al voto!. I leghisti si oppongono perché, tra prestiti e fideiussioni, magari hanno qualche problemino con i soldi".
Immediata e dura la risposta del leader della Lega: "Chiunque parli di soldi, prestiti, fideiussioni, regali e ricatti inesistenti a me e alla Lega se finora è stato ignorato, da domani sarà querelato". Adesso tutto è stato dimenticato. Sms, chiamate e parole di distensione. In mezzo la partita per il governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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