Omicron ha scardinato la programmazione e i contagi sono di nuovo esplosi. Oramai gli attualmente positivi hanno raggiunto la soglia record di due milioni di persone. La maggioranza in isolamento domiciliare, 505.997 solo in Lombardia. Ma il piano di transizione per l'uscita progressiva dello stato d'emergenza e il ritorno alla «normalità» è già in tasca al generale Francesco Paolo Figliuolo. Un traguardo che però oggi sembra ancora lontanissimo. «Lo stato d'emergenza è legato a uno stato eccezionale che necessita di procedure di urgenza. Io ho già preparato un piano di transizione e lo aggiorno costantemente» assicura il commissario straordinario. Certo occorre «vedere come evolve la situazione in modo da passare tutte le competenze e le attività in un regime di normalità. Questo farà preoccupare qualche ministero magari, ma piano piano ognuno si dovrà riprendere il suo».
I contagi ieri sono scesi a 155.659 contro i 197.552 del giorno precedente. Le vittime sono state 157. Salgono ancora i ricoveri in area medica, più 717, e in intensiva, più 38. Il tasso di positività scende al 15,7% con 993.201 tamponi effettuati.
Il ritorno all'agognata normalità passa prima di tutto dalla vaccinazione. Soltanto per l'assolvimento dell'obbligo per gli over 50 occorrono circa sei milioni di somministrazioni perché i 2 milioni di soggetti totalmente scoperti devono sottoporsi a tre dosi, con gli intervalli previsti dai protocolli.
Ma Figliuolo è pronto a centrare l'obiettivo perché la protezione offerta dai vaccini è stata confermata da tutti gli studi recenti. «La variante Omicron è stata una variabile che ha scombussolato i piani, i contagi sono tanti però sono legati anche a molti tamponi fatti - spiega il generale - La crescita esponenziale dei contagi è stata accompagnata a una crescita lineare dell'ospedalizzazione e delle terapie intensive». Figliuolo ribadisce che il rischio di terapia intensiva è 25 volte superiore per i non vaccinati e se si fa un confronto con i dati dello scorso anno nello stesso periodo «con un decimo dei contagi avevamo molte più ospedalizzazioni e decessi» questo significa che la «barriera dei vaccini ha funzionato, si vede che nei 120 giorni la barriera tiene molto».
La campagna vaccinale procede spedita, assicura Figliuolo. «In questo momento su una platea che è stata vaccinata di 46,6 milioni circa abbiamo fatto quasi 23 milioni di booster. Noi come booster siamo quasi al 50%. Questo ci pone ai primissimi posti in Europa e i numeri stanno crescendo anche grazie all'introduzione dell'obbligo vaccinale che spingerà in avanti», spiega Figliuolo, che proprio per far fronte alle nuove richieste ha chiesto alle Regioni «di attivare delle finestre straordinarie per gli over 50 in modo da non andare ad alterare le prenotazioni già fatte» prevedendo «l'ingresso libero senza prenotazione e anche di notte, ad esempio in Lombardia». Il generale ha fissato un obiettivo minimo per la prossima settimana «580mila dosi al giorno, tranne sabato e domenica in cui abbiamo previsto un numero più basso, e poi dalla settimana dopo ancora arriveremo a 600mila». Consapevole che lo scoglio da superare non sarà l'organizzazione delle somministrazioni delle prime dosi entro il 1° febbraio ma la resistenza delle persone che non hanno alcuna intenzione di ricevere la prima dose e tanto meno la seconda e la terza. «Le dosi ci sono e la macchina reggerà i 600mila al giorno di media fra due settimane», assicura il generale che annuncia pure l'arrivo di «quasi 40mila» pillole antivirali in settimana destinate ai fragili.
Le scorte sono sufficienti a coprire la programmazione. «L' Italia ha una buona scorta e da gennaio abbiamo la disponibilità di più di 27 milioni di dosi, 27,7, se consideriamo anche quelle pediatriche», dice Figliuolo.
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