C'è stata la Seconda Guerra Mondiale. Poi l'epidemia di Covid 19:la più grave crisi degli ultimi 60 anni». É la drammatica sintesi del commissario Domenico Arcuri di fronte ai dati delle vittime e dei contagiati in Italia perché anche ieri il coronavirus non ha concesso tregua. Il giorno più nero: quasi mille morti in 24 ore e 4.401 nuovi contagi. Sono 969 i decessi registrati ieri anche se Arcuri spiega che i dati di 50 decessi avvenuti in Piemonte erano arrivati in ritardo. Ma anche sottraendo quelle vittime il dato sulle morti resta comunque il più alto mai registrato dall'inizio dell'epidemia. Eppure gli esperti assicurano che in generale si registra un rallentamento, lieve ma progressivo.
Arcuri ribadisce che l'unica scelta possibile è quella dell'isolamento e del distanziamento sociale. Misure che vengono prese a modello dal resto del mondo. «È una pandemia senza precedenti che colpisce i Paesi più forti che stanno adottando le misure prese dall'Italia». La mission del commissario straordinario è chiara: «dobbiamo assicurare che nessun paziente in grave crisi respiratoria resti senza assistenza e dobbiamo farlo nel più breve tempo possibile». Dunque per superare le polemiche dei giorni scorsi sul ritardo nella distribuzione dei presidi sanitari, dalle mascherine ai ventilatori, Arcuri annuncia di aver messo in campo l'esercito. «Continueremo ad utilizzare i camion ai quali affiancheremo gli elicotteri dell'esercito.-ha spiegato Arcuri- Impiegheremo personale militare per la distribuzione dei materiali che gli aerei ci consegnano».
Il contagio coinvolge oltre mezzo milione di persone nel mondo Arcuri evidenzia che è in atto una vera e propria guerra per accaparrarsi gli strumenti necessari. «La Consip ha bandito in pochissimo tempo alcune gare per dispositivi e attrezzature che servono e ha acquisito quello che il mercato ha offerto. - rivendica Arcuri-Siamo davanti a una guerra globale, tutti cercano in ogni parte del mondo queste attrezzature e dispositivi»
Non servono soltanto i presidi sanitari ma anche gli operatori e dunque: «nei prossimi giorni alcuni medici raggiungeranno le zone più colpite dal virus. Contiamo che in poco tempo i primi 300 medici volontari arrivino nelle zone più devastate», è la promessa del commissario.
Poi il potenziamento delle terapie intensive: 136 ulteriori impianti di terapia intensiva sono stati consegnati ieri. Con l'emergenza Covid 19 le terapie intensive da 5.343, sono salite a 8.984.
E poi il bollettino quotidiano un appuntamento che si ripete e al quale si aggrappano le speranze degli italiani in attesa che quella maledetta curva dell'epidemia finalmente cominci a scendere. Sono saliti a 86.498 le persone contagiare dal coronavirus in Italia. Dunque addirittura il nostro paese supera la Cina ferma a 81.342 casi a 5 settimane dall'inizio dell'epidemia. Nella classifica dei contagi però ora in testa ci sono gli Usa dove l'epidemia galoppa a ritmo di oltre diecimila contagiati al giorno per un totale di 96.920. In Italia sono 66.414 gli attualmente positivi, dunque 4.401 nuovi contagi in lieve diminuzione rispetto ai più 4.492 di ieri. Salgono per fortuna a 10.950 anche i guariti, più 589.
Sono 26.029 i ricoverati mentre salgono a 3.732 i pazienti in terapia intensiva contro i 3.612 di ieri. Ci sono poi i pazienti che presentano lievi sintomi e non necessitano di ricovero: i 36.653 sono in isolamento domiciliare.
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