Quattro miliardi per il sisma «Amatrice rinascerà a Pasqua»

Il governo chiede l'attivazione del Fondo di solidarietà europeo. Mentre proseguono le inchieste sui perché dei crolli

Almeno quattro miliardi di euro. Batte il sole sulle macerie di Amatrice, a un mese dal sisma che l'ha sbriciolata insieme ad Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, portandosi via 297 vite. E a 30 giorni dalla scossa, mentre riaprono le sedi temporanee di banche, poste, servizi e persino la stazione «in legno» dei carabinieri (inaugurata ieri dai vertici di Arma e Difesa, Tullio Del Sette e Claudio Graziano), a pochi giorni dall'inizio dello sgombero delle macerie, arriva anche un primo bilancio del danno economico. La stima - al ribasso - la fa il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, nella conferenza stampa con il premier Matteo Renzi e con il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani. «I danni del sisma ammontano a circa 4 miliardi. È una stima approssimativa, probabilmente in difetto», spiega Curcio, chiedendo l'attivazione del Fondo di solidarietà europea. Si riparte, dunque, quando ancora il dolore per i lutti è una ferita aperta per gli sfollati. Erano 4.800 venti giorni fa, ora sono 2.700. Si preparano a lasciare i campi di accoglienza e le proprie città. Torneranno, si spera, tra sette mesi. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, dietro le occhiaie guarda già a una data precisa. «Il 16 aprile, il giorno di Pasqua, si celebri la resurrezione di Amatrice, con la consegna delle case e il ritorno degli amatriciani in una città con un tessuto economico già ricostruito. Perché altrimenti ricostruiranno una città morta». Case, chiese e monumenti torneranno a splendere, ma solo dopo aver salvato l'anima della città, assicura il sindaco. Incassando la sintonia di Errani: «Ricostruiremo tutto rispettando l'identità, le comunità e i luoghi, riattivando subito l'economia e il lavoro».

Ieri intanto il consiglio dei ministri ha fissato i confini del cratere del sisma. Stabilire l'area di intervento è un punto chiave, spiega Renzi, per la ricostruzione, il cui decreto arriverà «nei prossimi giorni». Quanto al rischio di infiltrazioni della criminalità nel business post-sisma, Errani assicura una stretta collaborazione con l'Anac per verificare «il contrasto delle infiltrazioni, la legalità e la trasparenza», inoltre «tutte le imprese dovranno essere iscritte alle liste di merito». I paesi rinasceranno, e più solidi di prima, «in modo che con una scossa di magnitudo 6.0 - aggiunge Errani - non ci siano crolli, e i cittadini non rischino più la vita». Renzi promette la stessa attenzione anche sul fronte prevenzione, annunciando la proroga al 2017 dell'ecobonus al 65% nelle zone sismiche 1 e 2 anche per i lavori di adeguamento sismico, e impegnandosi perché «gli interventi di manutenzione e adeguamento sismico nelle scuole restino fuori dai limiti del Patto di stabilità». Anche nella nuova legge di Bilancio, conclude il premier, ci sarà «grande incoraggiamento ai sindaci e agli amministratori locali interessati: progettate tutto ciò che serve al miglioramento e all'adeguamento sismico, mettete subito i soldi per interventi che aiuteranno la sicurezza dei nostri figli a scuola».

Intanto, la procura di Rieti è al lavoro sulle prime nove perizie affidate all'ingegnere aquilano Antonello Salvatori, ormai pronte, relative agli edifici pubblici di Amatrice come la scuola elementare Capranica, le caserme, le case popolari crollate e l'hotel Roma (che era anche un punto di raccolta per le emergenze), sul quale sono sotto la lente possibili ampliamenti. Quanto alla scuola, in procura e all'Anac è arrivata la relazione della Gdf sui lavori di miglioramento sismico.

Gli inquirenti avrebbero dubbi sulla perizia strutturale precedente l'appalto, che sarebbe costata più di un terzo del valore dei lavori. Ma il sindaco Pirozzi smentisce: «Abbiamo speso meno di 30mila euro, e con soldi del comune, non certo con i fondi del finanziamento regionale per le migliorie».

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