Una cassiera di un supermercato è morta ieri a Brescia dopo aver manifestato i sintomi del Coronavirus. La donna, di 48 anni, lavorava all'Ipersimply di via Valle Camonica, punto vendita che fa parte della catena Simply Market. A inizio settimana aveva presentato febbre alta e quindi era rimasta a casa in quarantena. Il suo tampone è risultato poi positivo. Nella notte tra giovedì e ieri, però, le sue condizioni si sono aggravate ed è deceduta. Il supermercato è stato chiuso per consentire la santificazione della struttura. Nella sola città di Brescia si è arrivati a 4.200 contagi e 514 vittime, ma i malati potrebbero essere molti di più, visto che i tamponi vengono fatti solo ai ricoverati in ospedale con sintomi gravi. I lavoratori del settore alimentare sono in questo momento tra i più esposti e sottoposti a rischi. Ieri a Genova un tunisino di circa 50 anni si è presentato in un punto vendita e ha cercato di saltare la fila a ogni costo. Quando le altre persone in coda hanno iniziato a lamentarsi, se l'è presa con il cassiere che lo ha redarguito chiedendogli di tornare al suo posto. A quel punto l'uomo, visibilmente alterato, ha iniziato a dare di matto. «Mia moglie è in quarantena per il Coronavirus», avrebbe detto e quindi avrebbe sputato al dipendente del Carrefour di via Canevari. Al personale non è rimasto che chiamare la polizia. Gli agenti, dotati di mascherina, hanno tentato di avvicinarlo, ma il tunisino ha opposto resistenza. È quindi stato arrestato e si trova tuttora ai domiciliari. Sarà sottoposto a processo per direttissima. Da una verifica risulta che la moglie sia veramente in isolamento fiduciario per aver transitato da poco in una zona rossa della Lombardia, ma attualmente non è confermato che abbia il Coronavirus. Il marito è stato sottoposto comunque ad accertamenti per capire se il cassiere a cui ha sputato corresse rischi o meno. Un altro episodio a Mestre, mercoledì. Due donne, irritate perché invitate a non avvicinarsi troppo, hanno tossito in faccia di proposito alla cassiera. Una delle due, però, era positiva. E così anche la cassiera è in isolamento fiduciario, in attesa dell'esito del tampone.
Il grande afflusso di persone nei supermercati sta creando non pochi problemi. I dipendenti sono spesso costretti a orari massacranti e a lavorare in condizioni di disagio a causa dei dispositivi di protezione che devono essere indossati durante il turno. Sono tra i più esposti, proprio perché rischiano di venire a contatto con persone che potrebbero essere asintomatiche, ma portatrici di Covid-19. L'assembramento di gente, che spesso non rispetta le distanze di sicurezza, oltretutto, non aiuta. C'è chi, pur di uscire di casa, va al supermercato anche più volte al giorno.
Oltretutto, problemi si registrano anche per l'approvvigionamento di alcuni prodotti. Molte industrie si trovano infatti in Lombardia, dove la situazione critica impedisce a qualche autotrasportatore di poter partire e consegnare in tempo.
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