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"In questo Paese le scorte sono troppe"

Dopo gli scontri tra Salvini e Saviano, il capo della polizia riapre il tema: "La posizione del ministro è assolutamente laica. Dobbiamo uscire dagli automatismi"

"In questo Paese le scorte sono troppe"

Non si palca la polemica riguardo alle scorte. Da mesi è scontro aperto sul tema tra il ministro dell'Interno Matteo Salvini e lo scrittore di Gomorra Roberto Saviano.

Ora a riaprire il dibattito è il capo della polizia Franco Gabrielli. "In questo Paese le scorte sono troppe e siccome le risorse non sono inesauribili forse va fatta una riconsiderazione fuori dai cori da stadio, dall'approssimazione e dai commenti di strada", ha affermato.

"La posizione del ministro Salvini sulle scorte è assolutamente laica - ha continuato il capo della polizia -. Dobbiamo uscire da determinati schemi, da automatismi. Serve serietà, concretezza e il nostro Paese deve diventare normale, un Paese cioè in cui si vivono le cose per quello che sono, senza esagerazioni".

A novembre il ministro dell'Interno aveva parlato di razionalizzazione delle scorte. "Ho chiesto di ragionare sull'ipotesi di rivedere alcune di queste 600 tutele - aveva spiegato Salvini -. Siamo il Paese europeo più scortato, che spende più soldi e investe più uomini". E la reazione dello scrittore era stata subito violenta.

"L'impressione è che, da fastidioso parassita, tu valga poco, molto poco", aveva scritto su Facebook.

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