Quiz sbagliati per diventare medici: oltre al «d'anno» la beffa per chi paga

Gli aspiranti dottori sborsano 300 euro per un esame inutile e pieno di errori

Michelangelo BonessaIl ministro dell'Istruzione Stefania Giannini cade sui test di medicina. Il 4 febbraio infatti migliaia di nuovi dottori affronteranno la prova per l'abilitazione alla professione, in Italia se ne laureano ogni anno circa novemila, ma l'esame a quiz è finito al centro delle critiche per gli errori riscontrati dagli stessi aspiranti medici. E non è nemmeno la prima volta, già lo scorso anno qualcuno aveva alzato la voce: domande con errori da matita rossa, ripetitive e a volte pure contraddittorie. Un insulto doppio per i giovani che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro: oltre a sei anni, quando va bene, di laurea con costi che non tutti si possono permettere, sono costretti a versare anche 330 euro più una tassa amministrativa per un esame che in molti reputano inutile. E in più i quesiti sono scritti senza rigore.Se non fossimo in Italia sarebbe anche normale la risposta del Ministero: «Non ce ne occupiamo noi, ma l'ordine dei medici». Peccato che dall'ordine dei medici di Milano se la ridano: «Saremmo ben felici se gli errori fossero da imputare a noi - spiega il presidente Roberto Carlo Rossi -. I quiz vengono preparati a Roma che poi li gira al Consorzio Cineca che a sua volta li invia agli atenei». Sono settemila domande, pubblicate sul sito del Miur due mesi prima della prova, tra cui poi ne vengono scelte 180 da sottoporre agli esaminandi.Di per sé sarebbe già un «esame a prova di cretino» dice tra il serio e il faceto Rossi, visto che è sufficiente una memoria allenata per superarlo, poi «mi pare che da quanto abbiamo visto anche la turnazione dei quesiti sia tra il 10-15 per cento, bisognerebbe aumentare sia la quota totale che il ricambio». E il problema non è nemmeno nuovo: già l'anno scorso una lettera aperta aveva chiesto un intervento del Ministero, ma pare senza esito. E allora via a domande con scritto: «Le seguenti condizioni d'anno un'immagine...». «Cellule eucariote» che in rigurgito di insegnamenti religiosi diventano «eucaristiche». E via così di strafalcioni.Per di più in diversi casi gli errori erano stati segnalati già un anno fa, eppure né al Ministero, né al Cineca le hanno corrette. Un comportamento che appare singolare almeno per l'ente bolognese: il consorzio universitario dovrebbe avere un occhio di riguardo visto che, poco più di un anno fa, si dimise il suo presidente proprio per uno scandalo sui test d'ingresso alle scuole di specializzazione. E invece pare proprio di no. Anzi, siamo nella paradossale situazione in cui nemmeno si sa di preciso chi sia a preparare le famose domande. «Ma allora i trecento euro a chi vanno?», si chiedono su internet gli studenti. Non pare certo nemmeno questo aspetto. Così come nessuno pare sapere chi abbia coperto le statue per la visita del presidente iraniano Rohani.E intanto si è persa nei meandri delle promesse e della burocrazia l'idea avanzata da qualcuno della laurea abilitante, cioè un esame unico a fine ciclo di studi che permette di ottenere il titolo e contestualmente l'abilitazione. L'anno scorso secondo alcuni rumors il Miur era intenzionato a procedere in questo senso, poi si è perso tutto nel dimenticatoio. Una soluzione che ha già molti sostenitori.

E non solo tra gli studenti: anche parecchi docenti e medici d'esperienza considerano il test dell'abilitazione inutile. Invece ora siamo punto e a capo con test nel mirino delle critiche degli studenti che «d'anno» di matto per superare l'ennesimo, costoso, esame.

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