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La rabbia dei parlamentari No Vax: "Viviamo la pagina più nera"

I parlamentari No Vax con più di 50 anni che, da ieri, non possono più entrare in Parlamento si sentono esclusi come se vivessero veramente in un regime

La rabbia dei parlamentari No Vax: "Viviamo la pagina più nera"

Il Palazzo chiude le porte ai no vax. I parlamentari over 50 sprovvisti di green-pass, da ieri, condividono con gli altri loro coetanei non vaccinati l'esclusione dal loro posto di lavoro.

“Non posso entrare materialmente alla Camera. Il governo ha imposto una regola, assecondata da Fico, secondo la quale si sceglie chi può votare e chi no", dice a ilGiornale.it Pino Cabras, deputato di Alternativa C'è che, fino alla scorsa settimana, per tornare nella sua amata Sardegna era costretto a fare scalo a Budapest. Tra vaccinati e guariti dal Covid, lui è uno dei pochissimo deputati che non può accedere a Montecitorio. La ricerca di altri deputati novax si è rivelata infruttuosa. Tra i parlamentari di Fratelli d'Italia, l'unico partito d'opposizione che più si batte contro il green-pass e contro le restrizioni del governo, i non vaccinati, se esistono, hanno meno di 50 anni o non hanno reso pubblica la loro scelta di non farsi inoculare il siero contro il Covid-19. A Palazzo Madama, persino il senatore Lucio Malan, che ieri in trasmissione si è reso protagonista di una lite con la giornalista Claudia Fusani, tramite What's App, fa sapere di essersi fatto somministrare le prime due dosi di vaccino e, poi, di aver saltato la terza perché "provvidenzialmente il 29 gennaio sono stato contagiato da moglie e figlia". Tornando a Montecitorio, i deputati del M5S negano che tra loro vi siano dei novax a cui sono state interdette le porte del 'Palazzo'. Secondo il loro regolamento interno, infatti, per candidarsi nelle liste del proporzionale bisognava non avere oltre i 40 anni e, com'è noto, l'obbligo di green-pass colpisce gli over 50. Dentro la Lega persino Claudio Borghi, il principale indiziato, è in regola. Ammesso e non concesso che vi possano esssere altri deputati non in regola, sicuramente l'unico che vuol parlare e che rivendica pubblicamente la sua scelta di non vaccinarsi è Cabras tanto da aver scritto una lettere al presidente Fico per spiegare le sue ragione. Ma non solo. Il deputato sardo ha anche annunciato di aver presentato ricorso all'ufficio contenzioso della Camera e, ieri, è stato uno dei promotori di una manifestazione di protesta che s è tenuta ieri al Circo Massimo. Presente sul palco, accanto a lui, anche un altro ex pentastellato, il senatore Mario Giarrusso, oggi esponente di Italexit che ci risponde solo a tarda serata e, con una nota di amarezza, ci dice: "Ho vissuto la giornata di ieri come la pagina più nera della storia della Repubblica. Una pagina che ricorda l'espulsione dal Parlamento degli oppositori del regime fascista. Solo nel pomeriggio, però, al Circo Massimo, ho trovato migliaia di cittadini che resistevano e non mi sono sentito solo. Mi ha dato molto coraggio".

Il senatore Emanuele Dessì, ex M5S oggi unico rappresentante del Partito Comunista in Parlamento, ha protestato davanti a Palazzo Madama insieme al segretario del suo partito, Marco Rizzo. "In questa norma c’è anche tutta l’assurdità costituzionale. Il Senato non è il mio luogo di lavoro. Quello di senatore è un incarico elettivo, non un lavoro. Qui si sta contraendo non solo la mia libertà, ma anche quella delle centinaia di migliaia di elettori che mi hanno chiesto di rappresentarli in quelle Aule", ci dice Dessì che conferma di aver presentato anche lui, proprio come i suoi colleghi, ricorso all’ufficio contenzioso del Senato perché "qui ormai si sta praticando un’emergenza politica, non sanitaria". La senatrice Virginia La Mura, ex Sinistra Italiana, oggi nel gruppo misto, invece, ha trascorso la giornata di ieri a casa, ma ci tiene a precisare: "Sostengo tutte le manifestazioni che si stanno svolgendo in Italia e sono in contatto con i cittadini ma il mio lavoro preferisco svolgerlo in Parlamento". La Mura, senatrice ex pentastellata, sul tema, ha inoltre preparato degli emendamenti al decreto legge 1/2022 che arriverà a breve al Senato.

Chi, invece, non ha più problemi ad accedere a Palazzo Madama è il leghista Simone Pillon, un novax che ha ottenuto da pochi giorni il green-pass da guarigione, dopo aver trascorso due settimane e mezzo a casa col Covid. Gabriele Lorenzoni, deputato M5S non soggetto a restrizioni che da mesi, però, è molto attivo sul fronte 'no green-pass', ci rivela: “Ci sono anche alcuni alti funzionari della Camera che non possono lavorare. Il problema è che oggi non lavorano e, poi, un domani, per un ricorso, dobbiamo pagar loro lo stipendio arretrato. Oltre il danno, anche la beffa".

Insomma, la lotta in difesa dei colleghi esclusi dal Parlamento continua e sembra trovare sponda dentro il M5S dove una trentina di parlamentari si stanno mobilitando per modificare la linea di rigore tenuta fin qui dai vertici del Movimento.

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