Sono centinaia. E si sono mobilitati su Facebook. Un piccolo esercito che cresce di giorno in giorno. C'è chi darà qualche spicciolo e chi centinaia di euro. Ieri sera è arrivato l'iban e i primi bonifici sono in partenza. Chi pensava che Roberto Formigoni fosse una pagina da dimenticare resterà deluso: i fan e gli amici non mollano e vogliono aiutarlo in un momento non facile. L'ex presidente della Regione Lombardia, condannato in via definitiva a 5 anni e 10 mesi per corruzione, è in detenzione domiciliare a casa di un amico dopo aver trascorso cinque mesi nel carcere di Bollate. Il Celeste, come lo chiamavano ai tempi d'oro, non se la passa affatto bene: la Procura, che cercava un presunto tesoro mai trovato, gli ha sequestrato tutto il sequestrabile, poi la Corte dei conti gli ha portato via la pensione legata ai 18 anni trascorsi sul ponte di comando del Pirellone e nei giorni scorsi il Senato ha messo le mani su quella di parlamentare. Come se non bastasse c'è il divieto di lavorare per i prossimi due anni. Insomma, al di là di facili ironie, non è semplice tirare avanti per quello che dieci anni fa era uno degli uomini più potenti d'Italia.
«Per questo ho pensato di dare una mano a Roberto - racconta al Giornale Angelo Cenicola, imprenditore emiliano che in primavera aveva già lanciato una raccolta di firme per chiedere la grazia a favore dell'ex governatore - ora cerco i fondi per sostenere anzitutto le spese legali che sono ingenti e poi tutto il resto. Le prime risposte sono superiori ad ogni aspettativa, direi, senza retorica, travolgenti; ho ricevuto più di cento adesioni in pochissime ore, poi all'iniziativa si è associato in blocco tutto il mio gruppo di Facebook che conta quasi cinquecento persone. E altre quattromila sono in arrivo attraverso il Popolo della famiglia di Bari».
Ma l'ingresso sulla scena della formazione cattolica tradizionalista non deve far pensare ad una rete di relazioni politiche dietro la colletta. Basta leggere i whatsapp raccolti da Cenicola per capire che una parte dell'opinione pubblica non ha cambiato idea e considera la stagione formigoniana una sorta di età dell'oro per la Lombardia, particolarmente sul versante della sanità. Scrive Roberto: «Caro presidente, abbiamo il desiderio di abbracciarti nuovamente e di festeggiare un ventennio di luce e benessere per la Regione Lombardia». E Mariafrancesca aggiunge: «Non avremo più una sanità come quella di Roberto Formigoni. È cosi che vengono ricompensati i grandi uomini?». Una domanda retorica che allude al durissimo trattamento giudiziario ricevuto dall'ex presidente.
Nei giorni scorsi in aula un Formigoni provato e smagrito ha detto di accettare la sentenza di condanna ma la Procura generale ha fatto ricorso, chiedendo di riportarlo in cella dove era finito, a dispetto dell'età, come prima vittima illustre del decreto Spazzacorrotti.
Una situazione in bilico. «Noi andiamo avanti su Facebook con il gruppo Roberto Formigoni libero - insiste Cenicola - e posso dire che due o tre imprenditori mi hanno comunicato che daranno un aiuto importante. Fianco a fianco con la vecchietta che magari verserà due euro.
Io - è la conclusione - spero che anche Silvio Berlusconi si unisca a questo moto di solidarietà umana: Formigoni è stato uno dei grandi interpreti della rivoluzione liberale annunciata nel 1994». I soldi verranno gestiti dal Comitato amici di Formigoni che aggiornerà puntualmente i donatori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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