La sicurezza delle scuole romane può attendere. Lo stallo dell'«incompiuta» giunta di Virginia Raggi ha bloccato e reso nullo uno stanziamento già previsto di oltre 48 milioni di euro che era destinato ad adeguare alle norme antincendio gli istituti scolastici della Capitale. L'incapacità di individuare un assessore al Bilancio della sindaca grillina e il conseguente blocco operativo dell'amministrazione comunale è gravido di conseguenze negative per i cittadini ed in questo caso di quelli più bisognosi di tutela ovvero i bambini che frequentano le scuole: dai nidi alle medie. Con una delibera firmata nel maggio scorso l'ex commissario straordinario, Francesco Paolo Tronca, aveva previsto un finanziamento di 48.152.919 euro destinato prevalentemente ad adeguare le scuole alle norme antincendio. E dato che le casse comunali sono notoriamente vuote la somma sarebbe stata reperita mediante l'apertura di mutui. Dunque una procedura complessa da effettuarsi tramite bandi e gare e che avrebbe dovuto concludersi entro la fine dell'anno. La scadenza fissata dal governo Renzi per l'adeguamento di tutti gli istituti scolastici è infatti il 31 dicembre 2016. Un traguardo già slittato di un anno visto che era stato inizialmente annunciato per la fine del 2015 ed era stato fatto slittare con un provvedimento inserito nel Milleproroghe. Dunque il governo si era impegnato a mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici entro il 2015, non lo ha fatto rimandando al 2016 e comunque a Roma sarà inevitabile una ulteriore proroga perché l'iniziativa messa in cantiere dal Commissario straordinario è stata vanificata dall'immobilismo del Campidoglio.
«Roma ed i romani stanno pagando a caro prezzo le liti interne al M5S - attacca Fabrizio Ghera, consigliere dell'assemblea capitolina di Fratelli d'Italia - Uno stallo che dimostra una totale incapacità di gestione».
Eppure la messa in sicurezza delle scuole non può essere considerata una questione secondaria. L'ultimo Rapporto di Cittadinanzattiva sulla condizione degli edifici scolastici dopo anni di «chiacchiere» sugli impegni del governo denuncia una situazione ancora drammatica. In particolare nel Lazio la metà degli istituti non possiede neppure il certificato di agibilità. Il mancato adeguamento alla sicurezza non è l'unico guaio per le scuole capitoline.
A questo si aggiunge l'annullamento del bando sui nidi in concessione, 7 asili con un bacino di utenza di circa 600 bambini, perché va ripensato il piano finanziario che non è adeguato.
La Raggi il 4 agosto scorso scriveva sulla sua pagina Facebook: «Sono state portate avanti le procedure utili per garantire la pubblicazione del bando entro la data di scadenza». Peccato che il bando vada riscritto. Per quest'anno, grazie alla proroga, comunque i nidi resteranno operativi.
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