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La Raggi scarica su un impiegato la gaffe su Ciampi

«È stato individuato e rimosso», ha trionfalmente annunciato in tv la candida Virginia, reduce dalla tragicomica figuraccia (rimbalzata anche sui media internazionali) della targa sbagliata dedicata a Carlo Azeglio Ciampi

La Raggi scarica su un impiegato la gaffe su Ciampi

Strano che in questi cinque anni, in cui non ha fatto altro che cambiare continuamente assessori (15, di cui 3 al bilancio), amministratori di Atac (6), dirigenti di Ama (5) etc., a Virginia Raggi non sia mai venuto in mente di istituire ufficialmente la figura amministrativa cui fa più ricorso: quella del Capro Espiatorio.

I saggi gestori del «Paradiso degli Orchi» di Pennac avevano appositamente assegnato l'incarico al signor Malaussène. I gestori del disastrato Campidoglio grillino invece devono andare a casaccio, trovando un colpevole da sacrificare per ognuna delle catastrofi amministrative e comunicative che producono a ritmo forsennato. Ieri è toccato ad un (o una, secondo alcune fonti) anonimo impiegato dell'orwelliano «Ufficio gestione appalti istallazione e manutenzione targhe toponomastiche etc» del Comune mirabilmente guidato dalla Raggi.

«È stato individuato e rimosso», ha trionfalmente annunciato in tv la candida Virginia, reduce dalla tragicomica figuraccia (rimbalzata anche sui media internazionali) della targa sbagliata dedicata a Carlo Azeglio Ciampi, e (non) inaugurata di fronte alle massime autorità causa errori ortografici. Scodellando subito il Capro Espiatorio di turno, da gettare in pasto al pubblico. Ma tocca all'Ufficio del cerimoniale, alle strette dipendenze della sindaca, verificare che tutto fili liscio in vista di una cerimonia solenne. E la verifica, se c'è stata, non pare aver funzionato. «Il Cerimoniale non c'entra nulla, ora appurerò chi ha agito», si è affrettata ad assicurare ai suoi la Raggi, comprensibilmente interessata a spostare la responsabilità più lontano possibile dal proprio entourage, sul Malaussène di turno. A darle manforte solo un paio di grillini: Manuela Nasso che invita a non drammatizzare («L'incidente mica ha creato vittime», e in effetti Ciampi era già morto) e Paolo Ferrara che adombra un complotto degli alieni: «Non è un errore, qualcuno vuole fermarla».

All'inizio del mandato la strategia del Capro Espiatorio era facile: alla Raggi bastava dire che era «colpa di quelli di prima». Poi il tempo è passato, il ricordo di «quelli di prima» scolorito, ma le catastrofi sono continuate. La crisi perpetua dei rifiuti, nella narrazione raggiana, è colpa della Regione Lazio, dei lavandini semoventi, «dei turisti e dei pendolari che portano sacchi da casa e li lasciano a Roma». La metro ferma (un impianto su 4 bloccato)? Colpa dei manutentori, degli appaltatori, del clima inclemente. A maggio Raggi annuncia trionfale che a Roma arrivano «62 bus a metano», super-green. Peccato siano diesel: «Colpa nostra, ci siamo sbagliati», dice l'assessore alla Mobilità. E il Colosseo spostato a Nimes? Il video di Virginia con l'arena francese fa il giro del mondo. E lo staff della sindaca fa Malaussene: «Non abbiamo fatto attenzione, Virginia ci dispiace».

Sapeste a noi.

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