La Rai senza talk politici spiazzata dall'attualità

La Rai senza talk politici spiazzata dall'attualità

Il canto funerario del mancato governo giallo-verde non lo poteva che intonare Massimo Giletti, il giornalista che ha aperto i microfoni al malcontento popolare, da molti additato come uno dei «portavoce» del populismo. Coincidenza ha voluto che nel giorno del gran rifiuto di Mattarella di varare il governo a guida leghista-grillina, l'unico talk in onda, come consueto di domenica sera, fosse Non è l'Arena. Giletti, che non pecca certo di fiuto giornalistico e di furbizia, ha apprestato una situazione in studio per cui qualunque cosa accadesse, era pronto a intervenire. Mentre Fabio Fazio, per la struttura intrinseca del suo programma, si è trovato spiazzato: alla fine è venuto fuori un pateracchio in cui il presentatore ha alternato momenti dedicati alla crisi come l'inutile colloquio iniziale con la presidente del Senato Casellati a interviste a Brignano o Bolle, inframezzati da telefonate di Di Maio e Martina. Mentre Giletti faceva Bingo, Fazio annaspava. Insomma, le persone interessate a capire qualcosa di quanto accadeva si sono sintonizzate su La7 che ha raddoppiato gli ascolti consueti e, soprattutto, battuto in sovrapposizione Raiuno. Certo, si tratta di un episodio isolato. Però non è facile per gli spettatori che pagano il canone comprendere che per essere informati si devono rivolgere a una tv privata. Difatti, ieri sera Fazio ha ceduto il passo a Vespa: Che fuori tempo che fa è stato sostituito da Porta a porta, programma più consono per seguire i frenetici eventi politici. Anche Report in prima serata su Raitre è stato sostituito da Carta Bianca. Ma il fatto è che ormai la palma degli approfondimenti politici italiani, con le storiche maratone di Mentana, se l'è accaparrata La7 e in Rai sono rimasti solo Vespa e Berlinguer ad approntare talk, dopo la cacciata, nell'era renziana, di Giletti, Giannini e Porro.

Se aggiungiamo che Di Maio e Salvini ieri pomeriggio hanno scelto il salotto di Barbara d'Urso su Canale 5 per continuare a esternare la loro rabbia, allora veramente la Rai si deve fare qualche domanda. Se si mettono i silenziatori, poi si perdono anche i primati.LR

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