Vigilanza Rai, no a risoluzione centrodestra: "Ci mettono il bavaglio"

"Il governo blocca la nostra risoluzione sull'intervista-truffa a Conte: presenteremo esposto all'Agcom contro l'ultima puntata di Report". Così i membri di centrodestra della Commissione di vigilanza Rai sul "bavaglio" dei giallorossi

Vigilanza Rai, no a risoluzione centrodestra: "Ci mettono il bavaglio"

L'intervista-fiume in prima serata al premier Conte e la puntata di Report sul caso dei presunti fondi russi alla Lega. Centrodestra compatto nel condannare la Rai per i due atti di sottomissione di viale Mazzini alla maggioranza giallorossa. "Il governo mette il bavaglio alla Commissione di vigilanza Rai e blocca la nostra proposta di risoluzione sull'intervista truffa a Conte, che ha palesemente violato l'articolo 4 della par condicio delle Regionali umbre". A dirlo, in una nota, sono i deputati e senatori di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia membri della Commissione di vigilanza Rai. Nel mirino degli onorevoli di centrodestra, in particolare, l'intervista al premier Conte, che si è svolta - spiegano - "senza alcun contraddittorio, biecamente mascherata dietro al titolo 'La guerra di Erdogan', un inganno vergognoso servito agli italiani in prima serata, con un cambio di palinsesto repentino, motivato da comunicazioni urgenti che non sono però arrivate". Di qui la decisione di presentare in Parlamento una risoluzione volta a "ristabilire l'equilibrio informativo, un atto di banale democrazia". Respinto però da Pd e 5 Stelle, che "in pieno delirio antidemocratico, hanno addirittura vietato che si discutesse e si arrivasse al voto forse per paura di un clamoroso naufragio".

Per i parlamentari di Lega, Fdi e Fi, "il servizio pubblico e l'informazione Rai" non possono diventare "l'ufficio marketing di Conte, per altro con penosi risultati di share". E non è finita qui. Perché gli onorevoli di centrodestra annunciano un esposto all'Agcom per segnalare "le gravissime violazioni durante l'ultima puntata di Report, in cui sono state riportate notizie false, diffamatorie, che hanno calpestato il diritto di presunzione di innocenza previsto dalla nostra Costituzione". Il riferimento è all'inchiesta del programma di Rai 3 sui presunti contatti tra Lega e Cremlino, trasmessa durante la puntata di lunedì e oggetto di un durissimo scontro nel Cda della tv pubblica, con i consiglieri di cenrodestra Rossi e De Biasio a denunciare la violazione delle norme sulla par condicio. Non si è fatta attendere la replica del segretario della Vigilanza Rai, il deputato Michele Anzaldi (Italia Viva), che ha parlato di "risoluzione inutile.

Ho chiesto più volte ai colleghi dell'opposizione di firmare tutti insieme una lettera all'Agcom, come proposto dal presidente Barachini e come accettato anche dagli altri gruppi di maggioranza, dove inserire le segnalazioni di tutti gli episodi che hanno danneggiato l'informazione e il pluralismo in Rai nelle ultime settimane".

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