Guerra in Ucraina

Raid russo su un mercato. Nel Donetsk è strage di civili. "Non esiste un luogo sicuro"

I missili uccidono 17 persone. Parti di un drone cadute sul suolo romeno. Il presidente: "È inaccettabile". Gli ucraini avanzano a Sud, ma cedono terreno nell'Est

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«Le persone sono talmente abituate alla guerra che camminano per strada e discutono della strage al mercato di Kostyantynivka come se commentassero il risultato di una partita di calcio. Non c'è più panico nei loro occhi, perché non esiste un posto sicuro nella regione di Donetsk. Viviamo in una sorta di orrenda normalità». Nelle parole di Tetiana Ihnatchenko, portavoce dell'amministrazione militare regionale, c'è un senso di impotenza. Evidentemente dopo 560 giorni di bombardamenti ci si può abituare anche alla guerra.

A Kostyantynivka, cittadina di 80mila abitanti nell'oblast del Donetsk, ieri c'è stata l'ennesima strage di civili. Alle 14 di Kiev due missili russi S-300, ideati per la difesa dello spazio aereo, si sono schiantati sul mercato centrale della città. I morti accertati sono 17, tra di loro un bambino di 4 anni, i feriti 32. Per ore si è scavato tra le macerie, tra le bancarelle, tra le auto annerite e le palazzine sventrate, tra l'orrore di quel che era rimasto, in uno strazio documentato da video e foto pubblicati in rete. Secondo la procura generale sono stati danneggiati 20 negozi, linee elettriche, edifici amministrativi e il pavimento di un condominio.

«Quando qualcuno nel mondo prova ancora ad avere a che fare con qualcosa di russo, significa chiudere gli occhi sulla realtà. L'audacia del male. La sfacciataggine della malvagità. Disumanità assoluta», ha commentato a caldo Zelensky, aggiungendo che «questo male russo deve essere sconfitto il prima possibile». Un portavoce dell'Ue per la Politica estera rivela che gli attacchi agli obiettivi civili hanno provocato solo nelle ultime due settimane più di 410 vittime.

Il conflitto vive sempre sul filo del rasoio di una possibile escalation. Il pericolo si è nuovamente innescato ieri, quando Bucarest ha confermato che parti di un drone russo sono cadute sul suolo romeno. L'attacco, nelle prime ore di lunedì, era diretto al porto ucraino di Izmail, sul Danubio, davanti a Plauru, località di confine, dove i detriti dei velivoli senza pilota sono precipitati.

«È una situazione del tutto inaccettabile, che costituisce una grave violazione della sovranità e dell'integrità territoriale di uno Stato alleato della Nato», commenta il presidente romeno Klaus Iohannis, che non nasconde l'intenzione di «prendere provvedimenti». Tanto per cominciare Bucarest ha convocato l'ambasciatore russo Valery Kuzmin, ma la stampa romena parla anche di un colloquio telefonico piuttosto animato tra il ministro della Difesa Tilvar e il suo omologo Shoigu.

Nel frattempo le forze ucraine avanzano a sud di Robotyne, nella regione di Zaporizhzhia, e sui fianchi di Bakhmut, nel Donetsk. Il portavoce dello Stato Maggiore, Pavlo Kovalchuk, ha precisato che le truppe di Kiev hanno guadagnato terreno nella zona di Robotyne-Novoprokopivka, stanno facendo pressione sul nemico a sud di Bakhmut e frenando l'offensiva dei russi nelle direzioni di Avdiivka, Maryinka, Lyman e Bakhmut. Anche i funzionari di Mosca hanno riconosciuto la sconfitta a Robotyne, testa di ponte dell'esercito di Kiev per spingersi nella Crimea occupata. Le difficoltà per l'Ucraina sono ancora una volta a est. Il comandante delle forze di terra, Oleksandr Syrskyi, ha riferito che Mosca si sta spingendo per raggiungere i confini delle regioni del Donbass. «Al momento il nostro compito principale è garantire una difesa affidabile e prevenire la perdita delle nostre roccaforti». Parole che lasciano intendere come a quelle latitudini non sia mai partita una vera controffensiva. Nella direzione di Melitopol le forze di Kiev continuano a condurre un'operazione offensiva, liberando territori occupati.

A Zaporizhzhia due civili sono rimasti feriti nel corso di un attacco missilistico, altri tre durante un bombardamento con munizioni a grappolo sul villaggio di Nova Hnylytsia, nel Kharkiv. Le forze ucraine hanno abbattuto 23 tra droni e missili lanciati dalla Russia la notte scorsa su un totale di 33, l'ha reso noto l'Aeronautica militare. Un drone però ha colpito i dintorni di Odessa uccidendo un uomo.

Mosca da parte sua riferisce di aver distrutto un drone diretto sulla regione di Bryansk. Oltre all'annunciata spedizione di proiettili all'uranio impoverito da parte degli Stati Uniti, la Gran Bretagna consegnerà a Kiev veicoli corazzati da ricognizione.

Lo scrive il ministro della Difesa Grant Shapps.

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