Napoli A dodici anni ha tenuto in ostaggio, brandendo un grosso cacciavite, un disabile mentre i due fratelli più grandi svaligiavano il caveau razziando banconote e gioielli per un totale di 50mila euro. Scene da «Arancia meccanica» nel paradiso della Costiera sorrentina, a Massa Lubrense, dove un mese fa il proprietario di una villa, costretto su una sedia a rotelle, è stato picchiato selvaggiamente durante una rapina ad opera di tre nomadi. Due sono stati arrestati ieri dai carabinieri della compagnia di Sorrento hanno 17 e 30 anni mentre il più piccolo, quello che, appunto, ha minacciato con un arnese lungo 30 centimetri la povera vittima, è rimasto in affidamento ai genitori nel capo rom in cui vivono nella provincia nord del capoluogo campano. Non è imputabile, e su di lui dovrà esprimersi nei prossimi giorni l'autorità giudiziaria. Gli investigatori hanno risolto il caso in tempo record riuscendo a identificare gli autori del colpo grazie alle impronte digitali e ai video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso l'arrivo dei banditi a bordo di un'auto presa a noleggio da un prestanome. Le attività di pedinamento e di intercettazione telefonica hanno chiuso il cerchio. È però ancora aperta la caccia al basista che ben conosceva le abitudini del padrone di casa che, di domenica, era solito restare da solo dopo la visita della sorella e del cognato. La «talpa» ha avvisato la gang che è entrata in azione di pomeriggio, in una struttura ormai priva di protezione. Il paralitico è emerso dalle indagini è stato malmenato e scaraventato dalla carrozzella per obbligarlo a consegnare le chiavi del caveau dov'erano custoditi preziosi e contanti. I delinquenti lo hanno preso a calci alla schiena e alla testa procurandogli profonde ferite. Entrati in possesso del passepartout, il 30enne e il 17enne si sono dedicati al recupero del bottino affidando la custodia del professionista al fratello minore. Il quale, cacciavite in pugno, per ingannare il tempo e per impedire una assai improbabile reazione, ha intrapreso una surreale conversazione con l'uomo di 54 anni, terrorizzato e dolorante sul tappeto del salone da pranzo. Puntandogli l'arma alla gola, il 12enne gli ha chiesto: «Hai famiglia? Che fanno i tuoi figli? Quanti anni hanno, vivono con te?».
Portato a termine il colpo, i tre sono spariti lungo i tornanti che affacciano sul golfo di Napoli. L'uomo, soccorso dai familiari e dal 118, è stato ricoverato presso l'ospedale di Sorrento e giudicato guaribile in un mese circa. Nell'immediatezza dei fatti, sono partite le indagini. I militari della compagnia di Sorrento insieme a quelli di Torre Annunziata hanno raccolto un primo, sommario identikit dei tre rapinatori e si sono messi al lavoro riuscendo al contempo a recuperare pure i filmati del circuito di videosorveglianza. Ieri, l'inchiesta è arrivata allo step conclusivo con l'emissione di due fermi per rapina aggravata; fermi firmati dai pubblici ministeri della Procura di Torre Annunziata e di quella dei minorenni di Napoli. Per il 12enne «aguzzino» armato, invece, come detto, nessun provvedimento giudiziario è stato finora adottato perché minore di 14 anni.
Sulle bacheche Facebook dei complici i militari dell'Arma hanno pure scoperto un video che mostra il più grande dei tre fratelli sgozzare un maiale mentre gli altri due si bagnano le mani nel sangue che sgorga dall'animale che si dibatte morente sul terreno.
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