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Rapita e rinchiusa nel cassone della frutta

La bracciante polacca segregata per due settimane. Arrestato il datore di lavoro

Segregata per due settimane in un cassone, uno di quelli che nelle aziende agricole vengono riempiti di mele durante la raccolta. Sopra a quel cassone ne erano stati posizionati altri per evitare che la donna scappasse. Non solo. Per fare in modo che nessuno la vedesse il tutto era stato coperto da un telo di nylon. In quella prigione le venivano portati due volte al giorno una mela e dell'acqua.

Un incubo che per una 44enne di origine polacca si è concluso martedì scorso grazie ad alcuni operai impegnati nello sfalcio dell'erba lungo l'A4. Mentre si trovavano a Sommacampagna hanno sentito le grida della donna. E quando si sono resi conto che provenivano da un cassone hanno chiamato polizia e carabinieri. Sul posto gli uomini della sottosezione di Verona Sud della polizia stradale e i carabinieri di Villafranca che hanno liberato e soccorso la donna. Una vicenda dai contorni grotteschi che poteva concludersi tragicamente. La donna negli anni aveva avuto un rapporto burrascoso con il datore di lavoro, diventato successivamente il compagno. L'uomo, N.T. classe '65, è stato arrestato assieme a un complice polacco. Per entrambi le accuse sono sequestro di persona e tortura.

Tutto ha inizio il 14 agosto. La polacca e il compagno litigano furiosamente. L'uomo è accusato di sfruttare la sorella. Lui alza le mani e lei chiama il 112. All'arrivo dei militari la donna ritira la denuncia, nonostante quello non fosse stato l'unico caso di violenza subito per mano del compagno. Ma una volta da sola la donna viene legata, imbavagliata e portata nel cassone. Il giorno successivo, la pila viene sollevata e portata nel campo vicino all'autostada dove nessuno avrebbe potuto sentire le sue urla di aiuto. Passa qualche giorno e la sorella si insospettisce. Le viene detto che la donna si era allontanata nei pressi del lago e che sarebbe presto tornata.

Una spiegazione che non convince e così chiama in soccorso i nipoti in Polonia che nel frattempo hanno già denunciato la scomparsa della madre. Sabato arrivano a Sommacampagna per unirsi alla zia e sporgere denuncia ai carabinieri. Ascoltando la versione dei fatti vengono così rintracciati N.T e il suo complice che nel frattempo si erano dati alla fuga.

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