Coronavirus

La rara protesta che preoccupa la Cina

Pechino usa la violenza (e il Covid) contro i risparmiatori. Ma il sistema bancario è fragile

La rara protesta che preoccupa la Cina

Una protesta in piazza, ancorché locale, è già una notizia inconsueta in Cina. Figuriamoci se finiscono coinvolte anche le autorità nazionali, a causa di un uso abusivo della app che segnala la positività al Covid.

Tutto accade a Zhengzhou, nella provincia dell'Henan, nella parte centrale del Paese, a circa seicento chilometri da Pechino. Qui centinaia di persone hanno manifestato davanti alla sede locale della Banca popolare cinese, la banca centrale del Paese, dopo essersi visti congelare i propri risparmi versati in alcuni istituti di credito locali. Inizialmente la motivazione addotta dalle banche per il congelamento dei fondi era quella di presunti aggiornamenti ai sistemi interni ma dietro si nascondeva una vicenda di malversazioni e collusioni con le autorità che getta un'ombra inquietante sulla gestione del sistema bancario nel colosso asiatico.

Tutto ha avuto inizio qualche mese fa quando sei istituti di credito locali avevano attirato i risparmiatori offrendo dei tassi di interesse particolarmente alti rispetto alla media, Sembrava un affarone, era una mezza truffa. Le banche erano infatti in mano a una banda di criminali che utilizzava il metodo Ponzi, coprendo i prestiti con altri prestiti più grandi secondo un sistema piramidale che probabilmente si è avvalso anche della collusione delle autorità finanziarie dell'Henan

I risparmiatori dopo un momento di sconcerto hanno preso a organizzarsi e hanno progettato una manifestazione di protesta a Zhengzhou. Per impedirla le autorità cinesi non hanno trovato di meglio che compiere una manipolazione di massa della app che certifica i dati sanitari dei cinesi. I risparmiatori si sono ritrovati tutti improvvisamente positivi al Covid e quindi impossibilitati a muoversi da casa. Ma non hanno desistito e alla fine si sono ritrovati domenica davanti alla banca centrale di Zhengzhou chiedendo indietro i loro soldi ed esibendo ritratti di Mao Zedong, simbolo della purezza ormai svanita del partito comunista.

La manifestazione, decisamente pacifica, ha inizialmente imbarazzato le autorità locali, che si sono poi decise a caricare i manifestanti e a disperderli.

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