Roma «Il celibato dei sacerdoti è indispensabile. Non posso tacere». Il papa emerito Benedetto XVI prende carta e penna, esce dal silenzio e dà alle stampe un libro scritto con il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, dal titolo Dal profondo del nostro cuore. Il volume, pubblicato in francese da Fayard, sarà in libreria dopodomani, ma il quotidiano Le Figaro anticipa alcuni contenuti che faranno sicuramente discutere.
«Io credo che il celibato abbia un grande significato» ed è «indispensabile perché il nostro cammino verso Dio possa restare il fondamento della nostra vita», scrive Joseph Ratzinger. «Non posso tacere», prosegue il Papa emerito citando una frase di Sant'Agostino.
Una dura presa di posizione che arriva a pochi mesi dal Sinodo sull'Amazzonia dell'ottobre scorso e che ha visto numerosi padri sinodali chiedere al Papa in carica, nel documento finale, di introdurre - per la regione amazzonica - l'ordinazione sacerdotale di diaconi permanenti. Ora l'ultima parola spetta a Papa Francesco che pubblicherà secondo alcune fonti già a fine gennaio - l'esortazione apostolica post-sinodale, dove pronuncerà la sua conclusione in materia.
Il libro, scrivono Ratzinger e Sarah, è nato «in questi ultimi mesi, mentre il mondo risuonava del frastuono creato da uno strano sinodo dei mass media che prendeva il posto del sinodo reale. Ci siamo incontrati, abbiamo scambiato le nostre idee e le nostre preoccupazioni, lo facciamo in uno spirito di amore e di unità nella Chiesa. Se l'ideologia divide, la verità unisce i cuori».
Ratzinger e Sarah citano sant'Agostino: «Silere non possum! Non posso tacere! So quanto il silenzio sarebbe pernicioso per me. Perché non voglio compiacermi negli onori ecclesiastici, ma penso che è a Cristo, primo pastore, che dovrò rendere conto del gregge che mi è stato affidato. Non posso tacere né fingere l'ignoranza». Il porporato conservatore alla guida del dicastero vaticano responsabile della liturgia è esplicito nel criticare il sinodo: «Abbiamo assistito in questi ultimi mesi a una strumentalizzazione della situazione in Amazzonia. I media, i commentatori e le autorità morali autoproclamate hanno voluto fare pressione sui vescovi. Si è voluto far credere che il celibato ecclesiastico non è che una disciplina recente. Si sono accumulate menzogne storiche, approssimazioni teologiche. Si è voluto farci credere che l'ordinazione di uomini sposati o la creazione di ministeri femminili sarebbe la soluzione a tutti i nostri mali. Con Benedetto XVI non abbiamo voluto voltarci dall'altra parte. I problemi sono incommensurabili. Abbiamo una convinzione comune: la sola riforma possibile per la Chiesa è un ritorno alla radicalità del Vangelo».
Papa Francesco era intervenuto sul tema del celibato sacerdotale nel viaggio di ritorno da Panama, a gennaio 2019, e aveva citato Paolo VI: «Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge del celibato.
Personalmente penso che il celibato sia un dono per la Chiesa e non sono d'accordo a permettere il celibato opzionale. No. Soltanto rimarrebbe qualche possibilità nei posti lontanissimi, penso alle isole del Pacifico, ma è qualcosa da pensare quando c'è necessità pastorale».
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