La bottiglia di Champagne con cui festeggiava ogni nuovo record, ogni nuova impresa, è rimasta lì, tappata, al fresco. Qualcuno la berrà pensando a lui, Fabio Buzzi, morto a 76 anni facendo quello che amava fare, correndo a pelo d'acqua a velocità folli su imbarcazioni da lui stesso progettate.
Fabio era un mito della motonautica. Correva da quasi sessant'anni e aveva un palmares come pilota e costruttore da riempire diverse pagine Wikipedia. Si è schiantato con la sua imbarcazione sulla cosiddetta «lunata», una diga di pietre costruita all'imbocco del porto del lido di Venezia, nei pressi di Santa Maria del Mare. con la potentissima imbarcazione progettata dalla FBDesign, la società fondata dallo stesso Buzzi nel 1971 e con la quale ha vinto in decenni decine di titoli mondiali, prima di riconvenrtire la produzione in imbarcazioni militari e da diporto. La barca stava concludendo il tentativo di record sulla tratta Montecarlo-Venezia, era partita la mattina di lunedì e aveva circumnavigato l'Italia per arrivare all'appuntamento con la gloria martedì sera; la gloria era lì, il record è stato battuto. Ma assieme a lei c'era anche la morte. Con Buzzi hanno perso la vita il copilota e amico Luca Nicolini, il meccanico inglese della FbD Eric Hoorn. Ferito in maniera grave ma non in pericolo di vita il quarto passeggero dell'imbarcazione, l'altro pilota Mario Invernizzi, che però non potrà raccontare granché dell'incidente: quando la barca si è schiantata sulle pietre del Lido lui stava preparando la borsa in visto dello sbarco, dopo la fine dell'impresa. Sull'incidente la Capitaneria di porto di Venezia, di concerto con la Procura della città lagunare, ha aperto un'inchiesta. Il relitto dello scafo è stato posto sotto sequestro e saranno esaminati gli strumenti di bordo e ascoltati i testimoni. Tra essi anche i cronometristi, che hanno visto sfrecciare la barca, hano fermato i cronometri registrando il nuovo record ma non l'hanno visto fermarsi, bensì correre verso quella diga. L'ipotesi è che chiunque fosse alla cloche in quel momento abbia confuso a causa della stanchezza il biancore della «lunata» con le luci dell'arrivo.
Buzzi era nato il 28 gennaio 1943 a Lecco da una famiglia di costruttori. Alla sua precoce carriera di corridore aveva affiancato a partire dal 1971 quella di costruttore. Il suo primo record risale al 1978: quello della classe S4 con la velocità di 176,767 km all'ora.
Tra i suoi titoli, molti successi mondiali in varie classi dell'Offshore e del Superboat, con la ciliegina del titolo iridato di Class 1 nel 1988 e vari record di velocità tra i quali quello sulla Miami-Nassau-Miami, quello sulla Montecarlo-Londra, il giro della Gran Bretagna, il New York-Bermuda e per l'appunto il Montecarlo-Venezia, detenuto dal 2016. Nel marzo 2018 Buzzi toccò sul «suo» lago di Como con un motoscafo alimentato a diesel i 277 km/h.
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