Rebibbia isolata, caos nelle carceri

A Torino 60 casi, 100 a Opera: "Impossibile fermare i contagi"

Rebibbia isolata, caos nelle carceri

Roma. ll Covid 19 esplode nelle carceri italiane. Sessanta positivi fra i detenuti solo alle Vallette, a Torino, 14 contagiati anche fra le guardie penitenziarie. Venerdì a Roma il secondo caso in pochi giorni. Giuseppe Q., 47 anni, dal braccio G11 di Rebibbia viene trasferito d'urgenza al Sandro Pertini, uno degli ospedali attrezzati Covid 19 della capitale. Qui viene intubato. Ma le sue condizioni sono gravi tanto che viene deciso il trasferimento al policlinico Umberto I e ricoverato in coma indotto nel reparto di terapia intensiva. Era accaduto già a una detenuta, Susanna L., 34 anni. Adesso l'intera ala al primo e secondo piano è in isolamento totale dal resto della struttura che conta già 26 positivi. I primi a lanciare l'allarme sono gli agenti di custodia che, attraverso vari sindacati fra cui l'Osap, diffondono dati da far accapponare la pelle. Nel carcere di Verona sono 20 i positivi fra agenti e personale sanitario, una guardia in rianimazione e 50 detenuti in terapia farmacologica. Tutto il resto del carcere in isolamento. Sembra un paradosso ma i detenuti venuti in contatto con gli oltre 70 positivi adesso sono in «quarantena» nelle loro celle. Stop alle attività comuni, ai colloqui con i familiari a ogni altro movimento fuori dai bracci. I numeri, parziali e per difetto, sono inquietanti: 85 positivi nel penitenziario di Voghera, uno morto il 10 aprile, il boss calabrese Antonio Ribecco. Ventisette Covid-19 in quello di Piacenza, 14 a Tolmezzo, Udine (dato aggiornato all'11 aprile), 8 al «Morandi» di Saluzzo, Cuneo, oltre ai 13 casi registrati in paese. A Firenze un caso positivo e 18 in isolamento. Peccato che i dati diffusi siano bloccati al primo aprile. Un detenuto deceduto anche alla Dozza, Bologna. Nel carcere milanese di Opera almeno 100 i detenuti contagiati dal Covid-19, una guardia morta ma anche in questo caso i dati sono aggiornati al 5 aprile. Altri numeri: 8 positivi a Brescia, una guardia e un medico deceduti, 15 isolati a Brindisi, due a Secondigliano (dato congelato al 30 marzo). Anche a Santa Maria Capua Vetere il medico del carcere di Verziano, positivo, è morto per il Covid-19. Aveva 61 anni. Al Pagliarelli di Palermo sono 11 i contagiati.

Sarà un caso, eppure nel nuovo concorso per operatori socio sanitari da ben 1500 posti, bando pubblicato il 20 aprile sul sito della Protezione Civile Nazionale, mille sono destinati alle carceri italiane, secondo indicazioni del ministero della Giustizia, e solo 500 agli anziani degenti nelle Rsa. Del resto la popolazione carceraria italiana conta più di 62mila soggetti. E su 36mila agenti almeno 190 sono positivi e 400 isolati. Rapporti che rendono l'idea. Secondo le associazioni dei detenuti, nelle carceri italiane sono violati i principi della costituzione, ovvero il diritto alla salute uguale per tutti. «Gli agenti di polizia penitenziaria - spiega Claudio Cipollini di Detenuti Liberi - e il personale medico rappresentano un rischio sia per i reclusi stessi che per gli altri». Spesso gli agenti che vivono a ridosso del penitenziario, entrando e uscendo senza le dovute precauzioni (e soprattutto protezioni), possono diffondere velocemente il virus. A Roma in un «pizzino» scritto su una mascherina di carta i detenuti denunciano: «Questa ci date secondo voi del governo è così che pensate di tutelare la nostra salute? Da Rebibbia». Insomma, ad aggravare il problema del sovraffollamento (oltre il 130 per cento della capienza limite), ci sono gli spazi in cella dove sei, otto «ospiti» hanno appena due metri quadrati a testa. «Difficile se non impossibile bloccare la pandemia in queste condizioni» spiegano.

Il piano per affrontare l'emergenza più grave dopo le Rsa? «Fornitura straordinaria di Dpi, protezioni individuali - spiegano all'Associazione Antigone - a tutto il personale penitenziario. Sanificazione degli ambienti carcerari a cominciare dagli spazi comuni, a quelli adibiti a caserme e uffici del personale, officine e magazzini. Piano straordinario di assunzioni di personale penitenziario».

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