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Il reddito di cittadinanza M5s? Andrà anche a 210mila immigrati

Dei 10 miliardi stanziati per il reddito di cittadinanza, ben 2,5 andranno agli immigrati. E nessuno potrà verificare se ne hanno davvero diritto

Il reddito di cittadinanza M5s? Andrà anche a 210mila immigrati

Il reddito di cittadinanza preteso dal Movimento 5 Stelle è un pasticcio colossale. E, comn buona pace di Luigi Di Maio e compagni, non produrrà gli effetti sperati. In primis perché di circa un milioni di beneficiatari dell'assegno ben 210mila sono immigrati che risiedono nel nostro Paese. A fare i conti in tasca ai grillini è stato Andrea Augello, ex sottosegretario nel governo Berlusconi e membro della commissione d'inchiesta sulle banche nella scorsa legislatura, che in un articolo sul Tempo spiega la stortura del provvedimento pentastellato.

I numeri parlano chiaro. Il reddito di cittadinanza non finirà nelle tasche degli italiani. O meglio: ci finirà, ma soltanto in minima parte. Come spiega molto bene il Tempo, infatti, dei 5 milioni di poveri che vivono nel nostro Paese, oltre 1,6 milioni sono stranieri. I 780 euro al mese, previsti dal reddito di cittadinanza, non potranno essere versati solo a chi è nel nostro Paese da più di dieci anni. Se il governo Conte devosse mettere questa clausola non solo infragerebbe la Costituzione italiana, attirandosi addosse le ire del Quirinale e della magistratura, ma andrebbe anche a scontrarsi con i trattati internazionali firmati dai nostri precedenti governi. "Con l'attuale quadro normativo - spiega Augello al Tempo - qualsiasi rifugiato potrebbe ricorrere contro una legge che lo escluda dal reddito di cittadinanza e ottenere dal giudice la disapplicazione di quella legge, che si tradurrebbe nell'immediato percepimento dell'assegno". Con l'immediato risultato che un qualsiasi ricorso presentato da un immigrato porterebbe all'immediato rinvio della questione di legittimità costituzionale alla Consulta. Difficilmente, spiega ancora Augello, la Corte Costituzionale potrebbe ritenere legittima una norma che esclude gli stranieri poveri dal reddito di cittadinanza.

Nell'inchiesta pubblicata dal Tempo, Augello si addentr anche nei numeri. Cifre alla mano, dei 10 miliardi di euro, stanziati dal governo nella manovra economica, 2,5 miliardi finirebbero nei portafogli degli immigrati dei quali è sempre difficile (se non impossibile) accertare l'esatto livello di povertà. "In Italia - denuncia Augello - non esistono strutture adeguate per verificarlo". Secondo le sue stime, infatti, l'assegno andrà sicuramente ai 130mila rifugiati politici, che vivono in Italia, e agli 80mila richiedenti asilo che stanno aspettando il riconoscimento dello status di profugo.

"Tutto ciò rischia di vanificare il lavoro che sta facendo Salvini - conclude Augello - da un lato si chiede la revisione dei trattati e la modifica delle regole sull'immigrazione, dall'altro lato si vara una riforma che renderà l' Italia, già nel mirino di ogni forma di immigrazione, un Paese ancora più allettante. È assurdo".

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