"Siamo in un momento di democrazia sospesa". A una decina di giorni dalle elezioni amministrative, Silvio Berlusconi lancia l'allarme sulla deriva totalitaria in cui versa il nostro Paese. "Siamo governati da un premier e un governo che non sono eletti dal popolo - tuona da Napoli - siamo governati da un governo sostenuto al Senato da 60 senatori che hanno tradito il voto del centrodestra, un governo che alla Camera si sostiene su 130 parlamentari che la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionali". E la situazione non può che peggiorare qualora a ottobre passasse il referendum sul ddl Boschi. "Noi dobbiamo prendere coscienza del pericolo che ci può essere con la modifica della Costituzione perché andremo verso una deriva autoritaria senza fine".
A Napoli da questa mattina per sostenere il candidato sindaco di Forza Italia e di parte del centrodestra Gianni Lettieri, Berlusconi è stato accolto al Teatro Politeama da più di mille persone e salutato con cori da stadio e sventolio di bandiere. "Sono commosso - ha replicato lui dal palco - anche perché in albergo mi hanno dato la stessa stanza che ebbi al G7 del 1994 e quando mi fu recapitato il primo avviso di garanzia, in quello che fu il secondo dei quattro colpi di Stato che si sono succeduti in Italia negli ultimi 22 anni". L'ultimo colpo di Stato, ordito nel 2011 dall'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per portare a Palazzo Chigi Mario Monti, ha poi creato il terreno fertile per far arrivare Matteo Renzi alla presidenza del Consiglio senza nemmeno passare dalle urne. "Questo presidente del Consiglio non eletto dimostra una bulimia di potere preoccupante - denuncia Berlusconi - occupa tutto l'occupabile persino la Rai e se passasse il referendum ci incamminiamo verso una situazione con una sola camera, un solo partito e un solo padrone in altre parole una situazione che io non esito a definire regime".
"Quando guardo alla situazione italiana sto male". Durante l'incontro con gli elettori, Berlusconi non nasconde certo le preoccupazioni per il futuro del Paese. "Ci sono 26 milioni di persone aventi diritti al voto che si sono rassegnate - ha spiegato - a queste persone noi dobbiamo guardare in vista delle elezioni politiche. Non sono persone di sinistra, quelli di sinistra sono militarizzati - ha continuato - sono persone moderate e per bene come noi che amano la famiglia, il lavoro e la patria e sono delusi".
Il leader di Forza Italia non si lascia, tuttavia, abbattere. Anzi, ha messo in chiaro sin da subito che, "dopo le elezioni amministrative, vi chiederò un impegno per una battaglia di democrazia e libertà in vista del referendum di ottobre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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