La Regione Toscana ha destinato 433mila euro agli istituti storici della Resistenza e al Comune di Stazzema. Risulta dall'estratto del verbale della seduta di giunta del 7 marzo scorso, dal quale si evince che viene assegnato il «contributo annuale» a diversi soggetti. All'istituto storico della Resistenza in Toscana vanno 181mila euro, alla federazione toscana delle associazioni antifasciste 27mila euro, all'istituto storico grossetano della Resistenza e dell'età contemporanea 30mila euro, all'istituto storico della Resistenza di Lucca 11.600 euro, stessa cifra destinata all'Istoreco di Livorno, all'istituto storico della Resistenza senese e quello provinciale della Resistenza di Pistoia. Diecimila euro vanno, invece, alla fondazione museo e centro documentazione della deportazione e della Resistenza Luoghi della memoria Toscana e, infine, 8.600 euro all'istituto storico della Resistenza apuana.
A parte, invece, il contributo da 130mila euro assegnato al Comune di Stazzema «per la realizzazione di iniziative e manifestazioni che abbiano come finalità l'esaltazione dei valori storici e civili dei quali è il simbolo».
Insomma, il governatore Rossi, che fa parte di quel Pd che nel Granducato ha approvato, proprio in consiglio regionale, una mozione «per contrastare la vendita e la diffusione di oggettivistica raffigurante immagini, simboli o slogan rievocativi dell'ideologia fascista», va dritto per la sua strada di sempre. Notoriamente, infatti, sulla sua pagina Facebook il delfino toscano, che chiama tutti compagni e da quel che si evince vorrebbe un mondo tutto comunista, posta lunghe riflessioni sui valori dell'antifascismo, ricordando Berlinguer «come un classico del pensiero di sinistra». E fa tutto questo elargendo contributi a destra e a manca purché si tratti di realtà indissolubilmente legate alla sinistra nel senso stretto del termine.
Il provvedimento di giunta ha naturalmente scatenato le ire del centrodestra. Il consigliere regionale della Lega Jacopo Alberti ricorda che «la Regione Toscana è bravissima a sostenere economicamente apparati politicamente riconducibili al Pd. Nel 2016 ha finanziato, infatti, fumosi e inutili progetti dell'Anci per 3 milioni di euro. Oggi troviamo una fresca delibera della giunta che va a sostenere progetti per associazioni sulla Resistenza per 430mila euro. Per l'emergenza sociale dei toscani, invece, non ci sono soldi. Io penso - prosegue - che sia un'offesa per tutti i nostri concittadini in difficoltà economiche che chiedono inutilmente alle istituzioni un aiuto concreto». E conclude: «La Regione inizi a ristrutturare i 2mila appartamenti sociali liberi e inutilizzati perché vecchi e non manutenuti, anziché sostenere progetti legati a un mito che viene vissuto e immaginato in un modo molto difforme da quello che è stato nella sua realtà storica, avvalorando una visione a senso unico che non tiene minimamente conto delle ricerche e dei risultati della storiografia più recente e accreditata».
La situazione legata all'emergenza abitativa, alla disoccupazione e alla povertà in generale, oltretutto, in Toscana è davvero drammatica e spesso non si trovano fondi per correre ai
ripari. Quando si tratta, però, di trovare soldi per progetti legati all'accoglienza immigrati o a manifestazioni che promuovano i «valori antifascisti» a senso unico di Rossi, le casse della Regione magicamente si riempiono.
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