Regeni, i genitori contro il governo: «L'Italia è ancora amica dell'Egitto»

«Chiediamo posizioni più esplicite». Renzi: «Ignoro gli sviluppi»

Regeni, a che punto siamo? La famiglia del ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto e il cui corpo fu ritrovato lo scorso 3 febbraio, è furiosa con il governo italiano. «Siamo altamente insoddisfatti della situazione attuale - dice Paola Regeni, madre di Giulio -. Parlo rispetto al governo italiano, che abbiamo sentito, su nostra richiesta, verso il 25 maggio e poi, nel frattempo, l'8 aprile c'è stato il ritiro dell'ambasciatore. Da quel momento sentiamo un vuoto».

La donna ieri ha parlato alla Sottocommissione per i Diritti Umani del Parlamento Europeo. Mostrando una dolorosa insofferenza: «Questo vuoto - continua - penso che lo sentiate anche voi, perché più di qualcuno ha detto che bisogna fare qualcosa e fare pressione. Quindi l'Italia, ma ancora di più l'Europa, deve fare delle scelte. Perché quello che è successo a Giulio potrebbe succedere a chiunque». «Non ho capito - prosegue la madre del giovane ucciso - se l'Italia è ancora amica o no dell'Egitto. Non so se gli amici uccidono il figlio degli amici, anche perché è evidente che era italiano. Probabilmente, visto che parlava l'arabo egiziano, ha capito che cosa stava per succedergli». «Chiediamo - conclude la donna - al governo di essere più espliciti, di farci capire che cosa fanno. E l'Italia fa parte dell'Europa. Come tutti mi chiedono per la strada, o al cimitero, dove viene moltissima gente e lasciano fiori: mi chiedono cosa fa il governo, cosa fa l'Europa, cosa fa la Comunità Europea?».

Ieri i genitori di Regeni hanno anche incontrato l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'Ue Federica Mogherini, che ha garantito di avere «personalmente sollevato il caso con il ministro degli Esteri egiziano Shoukry così come hanno fatto gli altri rappresentanti della Commissione Ue. La Ue sostiene tutte le iniziative dell'Italia per cercare la verità sulla morte di Giulio Regeni».

Chiamato in ballo personalmente, ieri sulla vicenda è tornato anche il premier Matteo Renzi: «Stiamo seguendo la vicenda - ha detto il presidente del consiglio al termine del consiglio dei ministri -.

È da qualche giorno che non sento i genitori di Giulio Regeni, li sentirò. Confermo il massimo impegno perché sia fatta luce e chiarezza su questa vicenda. Massima attenzione, massimo sostegno, non conosco i dettagli delle ultime ore, chiamerò i coniugi Regeni».

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