La giornata più drammatica per la Gran Bretagna si è consumata in una domenica quasi estiva, con il sole che splendeva ovunque. In serata, poco dopo uno storico appello all'unità da parte della regina, il premier conservatore Boris Johnson, colpito dal Coronavirus e in isolamento già da dieci giorni è stato improvvisamente ricoverato in ospedale per ulteriori test. Era già apparso evidente anche nei giorni scorsi che quei «sintomi lievi» a cui lo stesso Johnson aveva accennato all'inizio del sua quarantena, non solo non erano scomparsi dopo la prima settimana, ma erano andati aggravandosi. In particolare non aveva mai accennato ad andarsene quella febbre alta che è uno dei sintomi più caratteristici del Covid19 e che ieri ha portato all'ammissione in ospedale del primo ministro. Una sua portavoce ha definito il ricovero «una misura precauzionale» decisa su consiglio del medico curante. Per ora però BoJo rimane in carica ed ha nuovamente invitato i cittadini a seguire le indicazioni date dal governo. «Il Primo ministro ringrazia tutto lo staff del servizio sanitario per l'incredibile lavoro che sta facendo e invita la popolazione a restare a casa, proteggere gli operatori sanitari e contribuire così a salvare delle vite» ha dichiarato la portavoce. E quasi avesse avuto il presentimento di quello che stava per accadere, soltanto un'ora prima, a fianco del governo e contro il virus era scesa in campo anche la regina d'Inghilterra. Ieri sera, Elisabetta II ha infatti parlato alla sua nazione con un intervento da molti ritenuto epocale visto che in 68 anni di regno, si è verificato soltanto quattro volte (durante la prima guerra del Golfo, per la morte della principessa Diana e della regina madre e per il Giubileo del 2012). Una decisione presa, a sentire le fonti di Buckingham Palace, «di concerto con Downing Street» e tesa a rassicurare i sudditi, ma anche a richiamarli alla compattezza. «Sono momenti di grandi sconvolgimenti per la vita del nostro Paese - ha detto la regina che ha voluto ringraziare gli uomini e le donne del servizio sanitario nazionale - sconvolgimenti che hanno portato lutti in alcune famiglie, difficoltà finanziarie in altre ed enormi cambiamenti nella quotidianità di noi tutti». Sua maestà ha ricordato al suo popolo la necessità di agire con lo stesso spirito che caratterizzò la generazione del Blitz, augurandosi che negli anni a venire ognuno possa andare orgoglioso di come ha risposto alla sfida che oggi gli si pone davanti e che «coloro che verranno dopo di noi possano dire che gli inglesi di questa generazione sono stati forti come ogni altro». «Che si possa dire che l'autodisciplina, una calma e ironica determinazione e il senso di comunità sono ancora le caratteristiche fondamentali del nostro Paese». «Torneranno tempi migliori, torneremo ad incontrarci» ha concluso la regina. Il messaggio è stato registrato a Windsor da un solo operatore, mentre gli altri tecnici si trovavano in un'altra stanza. Vedremo se le parole della sovrana riusciranno a sollevare il morale dei britannici, ormai travolti dalla pandemia, con il capo del governo anch'egli in ospedale. Il bollettino di guerra di ieri faceva registrare un aumento di 621 decessi rispetto a sabato che porta il totale delle morti a 4.934. Nel consueto incontro a distanza con i giornalisti il ministro per la Salute Matt Hancock - che ha iniziato la sua relazione raccontando di aver perso a causa del Covid19 due persone a cui era particolarmente affezionato - ha insistito su quanto sia cruciale che la gente segua le direttive del governo sul distanziamento sociale. Altrimenti non sono escluse misure ancor più restrittive come il divieto di compiere attività fisiche all'aperto. Ancora in primo piano il problema della scarsità di indumenti protettivi a disposizione degli operatori sanitari negli ospedali, nelle case di riposo, nelle carceri. Hancock ha sciorinato numeri e promesse sull'arrivo imminente di nuovi approvvigionamenti, ma nessuna data precisa. Intanto sabato il pronto soccorso dell'ospedale di Watford ha dovuto chiudere perché sopraffatto dalle richieste e un'infermiera a Islington ha deciso di rassegnare le dimissioni dopo che il primario del reparto le aveva impedito di indossare una mascherina protettiva. Ancora più critica la situazione in un ospedale nelle Middlands dove medici ed infermieri sono costretti ad indossare i sacchetti per i rifiuti domestici per proteggersi, dato che mancano camici e cuffie.
In Scozia invece, chi per prima dovrebbe essere d'esempio alla popolazione è stata costretta a scusarsi pubblicamente per il suo comportamento scorretto. Catherine Calderwood, capo dello staff scientifico del governo, ha pensato bene di recarsi nella sua seconda casa durante la quarantena scatenando l'indignazione dei cittadini.
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