Ennesima fumata grigia sulle Regionali con annessa irritazione del Cavaliere. Berlusconi ce l'ha soprattutto con Salvini: continua a porre veti su veti; vuol fare l'«assopigliatutto» in Liguria e Toscana oltre che in Veneto; non passa giorno che meni come un fabbro con dichiarazioni sprezzanti che andrebbero bene per un avversario e non per un alleato. Salvini ieri ha un po' corretto il tiro dicendo che «siamo ben contenti se Berlusconi avrà voglia di supportarci, perché il Veneto è un buon modello di governo a livello europeo». Ecco, meglio così che non le sparate sul «politicamente vecchio». «A tutto c'è un limite» è il pensiero del Cavaliere che, un po' per rappresaglia, evita di smentire gli ultimi boatos apparsi sul Corsera . Per il quotidiano di via Solferino l'ex premier sarebbe così indispettito dal leader del Carroccio da valutare persino l'ipotesi di appoggiare il dissidente Tosi in Veneto contro Zaia. Tesi fantascientifica ma volutamente non rettificata: così magari Salvini si calma un po'. La minaccia di appoggiare l'arcinemico sindaco di Verona vorrebbe dire mettere in seria discussione il successo del governatore uscente a tutto vantaggio della piddina Moretti. «Salvini si deve dare una calmata» è il ragionamento del Cavaliere che, in ogni caso, continua a puntare su Zaia e a lavorare per riunire tutto il centrodestra. Impresa che appare ardua e che indispettisce il Cavaliere specie perché «tra tutti sono sempre stato il più generoso anteponendo sempre gli interessi della coalizione a quelli di partito». Tra Berlusconi e Salvini si imporrebbe un faccia a faccia chiarificatore che potrebbe avvenire presto. Forse già oggi o domani.
C'è il nodo Lega ma non solo. Anche l'Ncd, nella complicata partita delle alleanze, fa le bizze. Tattica legittima per alzare il prezzo ma gli alfaniani si guardano bene di concedere a gratis quello che vuole il Cavaliere: la blindatura dell'asse Fi-Ncd in Campania. In fondo è un po' la stessa logica che utilizza Berlusconi nei confronti di Salvini: dire all'alleato naturale «attento che posso sempre appoggiare il tuo avversario». In Campania Alfano pesa e se dovesse mollare Caldoro per il governatore azzurro sarebbero guai. Ecco perché Alfano non scioglie ancora le riserve e non smentisce neppure le ricostruzioni secondo le quali parte di Ncd sarebbe pronto a sostenere il Pd De Luca. Giochi delle tre carte che tra poco dovrebbero arrivare alla parola «fine». Il Cavaliere spera il prima possibile anche perché le alleanze sono solo una delle preoccupazioni.
Il partito resta in costante fibrillazione e ogni giorno ha la sua pena. Il Cavaliere si sente tirato per la giacca quotidianamente: un giorno sono i verdiniani, un giorno i fittiani, che non mollano sul loro tour dei «Ricostruttori». Ieri è stata la volta di Torino, anche se la convention - osteggiata dai vertici locali azzurri - è stata un flop con appena un centinaio di partecipanti. «Berlusconi - ha detto Fitto - è a un bivio: rinchiudersi con un gruppo dirigente senza legittimazione o confrontarsi dentro il partito e uscire da questa situazione». All'ex governatore pugliese risponde Osvaldo Napoli: «Fitto si è messo di traverso al tempo.
Girare l'Italia al solo scopo di chiedere l'azzeramento dei vertici di Fi è un'iniziativa lunare in tempi che chiedono ai partiti di costruire l'unità dove manca o di rafforzarla dove si è incrinata». Ma le crepe restano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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