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Regionali, da Rousseau sì alla alleanza tra M5s e Pd in Liguria

La decisione è stata sancita dal voto degli attivisti liguri del M5s sulla piattaforma Rousseau. Nei prossimi giorni si deciderà chi sfiderà il governatore uscente Giovanni Toti

Regionali, da Rousseau sì alla alleanza tra M5s e Pd in Liguria

L’alleanza M5s-Pd in vista delle elezioni Regionali si farà. Almeno in Liguria. La svolta clamorosa, e sotto certi aspetti inaspettata, è stata sancita dal voto sulla piattaforma Rousseau dalla maggioranza degli iscritti al Movimento nel territorio.

Gli attivisti pentastellati hanno deciso di dare mandato ai propri rappresentanti per stringere un accordo con il centrosinistra in vista della sfida elettorale, che dovrebbe tenersi il prossimo maggio, con il governatore in carica Giovanni Toti. Probabilmente è stata la paura di una nuova sconfitta elettorale, per di più nella Regione di Beppe Grillo, a spingere gli iscritti al M5s ad accettare l’alleanza con il Pd. Ma il Movimento non avanza compatto. Su Rousseau sono stati espressi 1.664 voti da parte degli aventi diritto. I favorevoli alla trattativa sono stati 960 (57.7%), i contrari 704 (42.3%). Nessun plebiscito, quindi. E ciò potrebbe costare caro ai pentastellati, già in crisi di consensi.

Dalle urne virtuali è uscita sconfitta la linea di Alice Salvatore, capogruppo M5s in consiglio regionale e precedentemente candidata presidente scelta attraverso le "regionarie" sempre su Rousseau. La scelta del nome dello sfidante di Toti dovrebbe essere, a questo punto, questione di giorni.

"Mettiamo al centro i temi, i progetti, le azioni concrete, le cose da fare e alcuni punti imprescindibili che abbiamo già indicato", ha spiegato il capo politico reggente Vito Crimi. Quest’ultimo ha indicato alcuni punti considerati imprescindibili che devono far parte del programma da presentare agli elettori: un piano straordinario emergenziale per il contrasto al dissesto idrogeologico, un piano di riordino delle normative urbanistiche per la riduzione del consumo di suolo (Obiettivo cemento zero), iniziative di contrasto ai cambiamenti climatici e riduzione delle fonti fossili, il rilancio della sanità pubblica e uno stop alla privatizzazione degli ospedali, la realizzazione del progetto esecutivo della Gronda secondo gli esiti dell'analisi costi/benefici effettuata dal Ministero Infrastrutture e Trasporti nel 2019, sentiti gli enti locali. E poi c’è il punto che potrebbe creare attriti con il Pd: l’impegno a promuovere presso il governo nazionale ogni iniziativa volta a revocare le concessioni autostradali ad Autostrade per l’Italia.

"In Liguria il M5S ha scelto di percorrere la strada delle alleanze dimostrando che il Movimento non solo è vivo ma chiede rinnovamento ed è pronto a uscire dall’autoisolamento degli ultimi tempi”, ha scritto il deputato ligure Sergio Battelli che ha aggiunto che da questa novità può scaturire “una grande occasione e che la Liguria può diventare, ancora una volta, un laboratorio di idee". "L’esito positivo della consultazione sulla piattaforma Rousseau è un segnale importante che accogliamo con soddisfazione”, ha commentato la responsabile enti locali della segreteria nazionale Pd Caterina Bini. “Un risultato- ha aggiunto- che costituisce un importante passo in avanti in vista del prossimo appuntamento elettorale, che rafforza la coesione delle forze di governo andando nella direzione da noi auspicata e che può produrre una coalizione competitiva".

Ora resta da capire cosa farà Italia viva.

I renziani non hanno mai nascosto le perplessità in merito ad un centro-sinistra allargato al M5s.

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