Elezioni Regionali 2020

Regionali, il sondaggio: il centrodestra avanza, i giallorossi tremano

Il 20 e il 21 settembre si vota in Veneto, Liguria, Toscana Marche, Campania, Puglia: il centrodestra è avanti 4 a 2

Regionali, il sondaggio: il centrodestra avanza, i giallorossi tremano

Le elezioni regionali del 20 e 21 settembre sono un appuntamento decisivo per il futuro della legislatura. Fra un mese e mezzo, infatti, il centrodestra potrebbe riuscire nell’intento di dare la spallata decisiva alla già traballante maggioranza giallorossa.

Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia sono le regioni al centro della contesa e stando agli ultimi sondaggi la coalizione di centrodestra dovrebbe essere capace di imporsi 4 a 2. Il che sarebbe una disfatta per le forze di centrosinistra del Conte-bis.

L’ultimo sondaggio di Dire-Tecnè, infatti, registra uno scenario da incubo per i giallorossi, che perderebbero sia le Marche che la Puglia.

Ma procediamo con ordine. Non c’è gara in Veneto, dove Luca Zaia corre per il terzo mandato. L’esponente della Lega, infatti, è dato tra il 68 e il 72% dei voti. Appena al 16-20%, invece, il candidato del Partito Democratico Arturo Lorenzoni, mentre l’uomo del Movimento 5 Stelle, Enrico Cappelletti, non andrebbe oltre al 4-8%. Insomma, un tonfo clamoroso per il Pd e il M5s, e un trionfo assoluto per il governatore uscente.

Quindi le regionali in Liguria, dove Giovanni Toti viaggia sicuro verso la riconferma, venendo indicato tra il 51 e il 55%. Ferruccio Sansa il candidato comune di dem e pentastellati, invece, non andrebbe oltre il 43%.

La Toscana, come l’Emilia-Romagna l’anno scorso, è diventata contendibile, ma la regione dovrebbe rimanere “rossa”: Eugenio Giani, infatti, viene fotografato tra il 44 e il 48% dei voti, mentre Susanna Ceccardi tra il 38,5% e il 42,5%. Tra il 6 e il 10%, invece, la grillina Irene Galletti.

Cambia la musica invece nelle Marche, dove il sondaggio di Dire e Tecnè parla di un exploit del centrodestra: qui Francesco Acquaroli la dovrebbe spuntare con il 43,5%-47,5% dei voti; tra il 36 e il 40% Maurizio Mangialardi del Pd, mentre Gian Mario Mercorelli, per il M5s, portrebbe a casa il 12,5%-16,5% dei favori.

È un testa a testa in Campania: attualmente la dovrebbe spuntare di un soffio il presidente uscente Vincenzo De Luca (42,5%-46,5%) su Stefano Caldoro (37-41%). Potrebbero essere decisivi i voti sottratti a De Luca da parte di Valeria Ciarrambino, data in una forbice tra il 13 e il 17%.

Infine, la partita della Puglia. Anche qui, come nelle Marche, il centrodestra dovrebbe fare il colpaccio. Raffaele Fitto (FdI) e candidato comune della coalizione, viene registrato tra il 40 e il 44%, mentre il dem Michele Emiliano si fermerebbe al 39%. Così come nella tornata marchigiana, il M5s potrebbe essere l’ago della bilancia, visto che Antonella Laricchia è rilevata tra il 13 e il 17%.

L’appuntamento è fissato al 20 e 21 settembre: finisse 4 a 2 per il centrodestra sarebbero guai per il Conte-bis.

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