RomaMentre Matteo Renzi dal Perù si appunta la medaglia della nuova legge elettorale, che con le riforme garantirebbe «più certezza e stabilità», in Italia parte l'attacco all'Italicum, che entrerà in vigore a luglio 2016.
Sono in arrivo per i primi di novembre ricorsi in tutti i tribunali dei capoluoghi delle 26 Corti d'appello e già sono stati presentati alla Corte di cassazione due quesiti per referendum abrogativi della legge, che riguardano la priorità assegnata alla figura dei capilista nei vari collegi con la facoltà di candidature plurime e il meccanismo del premio e del ballottaggio.
L'iniziativa è del Coordinamento democrazia costituzionale, movimento che riunisce associazioni e singoli e ha l'obiettivo «di difendere e valorizzare i principi della democrazia della nostra Costituzione nata dalla Resistenza». Tra gli aderenti ci sono senatori e deputati della minoranza Dem, come Vannino Chiti, Lucrezia Ricchiuti, Erica D'Adda, Paolo Corsini, Felice Casson e Maria Grazia Gatti, Corradino Mineo e Walter Tocci, ai quali si affiancano a Montecitorio Alfredo D'Attorre (che non ha firmato, ma condivide) e l'ex Pd Stefano Fassina. L'azione giudiziaria organizzata dall'avvocato Felice Besostri, che ha aperto una raccolta di firme, punta alla dichiarazione d'incostituzionalità di alcune parti del sistema di voto, con lo stesso iter utilizzato per il cosiddetto Porcellum.
Secondo il movimento l'Italicum è «una legge voluta da una minoranza che si trasforma in maggioranza, grazie ad uno sproporzionato «premio» simile a quello del Porcellum, precedentemente bocciato per incostituzionalità». L'accusa alle riforme è di aver «rotto i meccanismi di equilibrio tra i poteri», giustificando una mobilitazione a livello nazionale per contrastarle.
Il pool di legali del Coordinamento per la democrazia costituzionale ha già preparato i ricorsi destinati ai tribunali nei distretti di Corti d'appello che saranno materialmente presentati, in forma coordinata, nei primi dieci giorni di novembre da singoli cittadini, in qualità di cittadini elettori. Primi firmatari saranno personalità del mondo giuridico e politico. I dettagli saranno spiegati in una conferenza stampa il 29 ottobre, nella saletta stampa della Camera.
Via Twitter il costituzionalista Stefano Ceccanti boccia l'iniziativa, dicendo che i ricorsi «non hanno senso, né sul metodo né sul merito». Perché non c'è nessun procedimento elettorale in corso e quindi nessun «caso concreto» e perché «appena entrerà in vigore la riforma costituzionale, potrà ricorrere contro l'Italicum un terzo dei deputati o un quarto dei senatori». Sul merito, Ceccanti li ritiene «sbagliati» perché la sentenza di gennaio 2014 della Corte costituzionale «chiedeva una soglia per il premio e di evitare liste bloccate lunghe».
Ma il magistrato Domenico Gallo, promotore del
Coordinamento, insiste: «Questa legge impedisce agli elettori di scegliere i propri rappresentanti. Per assurdo, un partito che prende il 20-25 per cento può vincere il ballottaggio e ottenere il 55 per cento dei seggi in parlamento».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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