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Renzi difende il figlio di Grillo: "No a processi sui social"

In un post su Twitter, Matteo Renzi ha commentato così l'indagine per violenza sessuale di gruppo in cui è stato coinvolto Ciro Grillo, figlio di Beppe: "Se è colpevole o no lo decideranno i giudici, non i social. Noi siamo garantisti"

Renzi difende il figlio di Grillo: "No a processi sui social"

"Se il figlio di Beppe Grillo è colpevole o no lo decideranno i giudici, non i social. Garantisti sempre". Sono le parole con cui Matteo Renzi, su Twitter, difende Ciro Grillo, il figlio più piccolo del comico genovese indagato insieme ad altri tre ragazzi per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una 19enne. L'ex premier, che negli ultimi tempi ha ammorbidito i suoi toni polemici nei confronti di Grillo e di tutto il Movimento 5 Stelle, al punto da propiziare l'inizio della trattativa con il Pd che ha portato alla nascita del governo giallo-rosso, è intervenuto per svelenire il dibattito nato sui social, in particolare su Twitter, dopo l'indagine della procura di Tempio Pausania sullo stupro di gruppo che sarebbe stato commesso nella villa di Porto Cervo di proprietà di Grillo.

"Se il figlio di Beppe Grillo è colpevole o no lo decideranno i giudici, non i social. Saremo un Paese civile quando nessuno userà le famiglie per aggredire gli avversari politici. In attesa che imparino a farlo gli altri - si legge nell'ultimo post di Matteo Renzi - diamo noi una dimostrazione di civiltà: garantisti sempre". Una presa di posizione, quella dell'ex premier, sulla falsariga di quanto fatto in occasione della polemica sul giro in moto d'acqua, a Milano Marittima, del figlio di Matteo Salvini. Anche in quel caso, l'ex segretario del Pd aveva chiesto di non strumentalizzare la vicenda, invitando gli elettori dem e l'opinione pubblica a "lasciare stare il giovane".

Un appello dettato probabilmente da quanto provato sulla propria pelle da Renzi, tirato in ballo per i problemi giudiziari dei genitori.

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