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"Un po' di baldoria...". E la Carfagna difende Di Maio da Renzi e Calenda

I due ministri sono avversari diretti all'uninominale Fuorigrotta, ma lei prende le distanze dagli attacchi di Calenda e Renzi: "Non criminalizziamo Di Maio perché oggi ha fatto un po' di baldoria”

"Un po' di baldoria...". E la Carfagna difende Di Maio da Renzi e Calenda

Mentre Calenda e Renzi continuano a portare avanti una campagna elettorale dura contro gli avversari, contro Letta, Meloni, Salvini, ma soprattutto contro i nemici di sempre Conte e Di Maio, la loro candidata di punta al Sud, Mara Carfagna, si prodiga in larghe intese.

Ha fatto molto scalpore domenica a Taranto la sua presenza a una iniziativa politica in cui la Carfagna è stata presentata dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, uno dei più grandi nemici politici di Carlo Calenda. Quando era al governo Calenda lo chiamava via Twitter “Leonida” e il sindaco gli rispondeva “schiavo delle lobby”. Il motivo era il piano ambientale portato avanti da Calenda per Ilva, impugnato dal sindaco con il suo capocorrente Michele Emiliano. Ricorso contro il decreto Calenda che se accolto avrebbe causato la chiusura immediata dell’acciaieria che dà lavoro a 10 mila persone. La differenza di vedute politiche è rimasta, tant’è che alle amministrative due mesi fa Azione non ha sostenuto Melucci, appoggiato da Conte e Bonelli, e che ancora oggi chiede la chiusura dell’area a caldo Ilva, mentre Calenda ha nel programma la privatizzazione. Di Ilva non ha fatto per nulla cenno Carfagna a Taranto durante l’incontro in cui è stata presentata dal sindaco avversario di Calenda e che lei ha visto anche in un tavolo privato prima dell’iniziativa pubblica, lasciando tutti i tarantini, anche sostenitori del terzo polo, interdetti.

Del resto non è un mistero che proprio Carfagna per garantirsi l'elezione abbia deciso di stringere l’accordo in Puglia con la lista “popolari per Emiliano” e gli uomini del Governatore come Massimo Cassano, capo dell'agenzia dei navigator regionali, mentre Calenda e Renzi gli fanno la guerra. Altrettanto Carfagna ha fatto due giorni fa a Napoli presentandosi in Comune per una iniziativa con il sindaco grillino Manfredi.

Ma l’apoteosi è stata raggiunta con Di Maio. Mentre Calenda e Renzi ne fanno il loro nemico numero uno, quello che mai più dovrà andare al governo, Carfagna addirittura apre all'ex grillino per un possibile governo Draghi bis: “Di Maio è un mio collega di Governo con cui abbiamo anche lavorato bene e collaborato, ma abbiamo scelto due strade politiche differenti. Non credo che le strade con Di Maio possano incrociarsi nuovamente, a meno che non si crei una situazione tale come quella che si è creata 18 mesi fa che ci costringa, e noi ne saremo ben contenti, a chiamare l'italiano più illustre del mondo” ha detto ieri Carfagna a Napoli. Mentre Matteo Renzi e Mariaelena Boschi nello stesso momento a Roma dicevano "non avremo mai più un Governo con Di Maio".

Eppure proprio a Napoli Carfagna e Di Maio sono avversari diretti, essendo entrambi candidati all’uninominale al collegio Fuorigrotta. Infatti su questo oggi Calenda ha detto attaccando Letta: “l’unica possibilità per Luigi Di Maio di essere eletto sono i voti del Pd. E’ protetto nell’uninominale. Sostenuto peraltro da De Luca, con grande coerenza di entrambi. Dunque ogni voto dato in Campania 1 a Pd, Più Europa, etc. va a Di Maio”. Contro di lui c’è Carfagna, che invece lo difende.

Sulla scena del volo in pizzeria modello Dirty dancing, i primi ad attaccare Di Maio sono stati proprio Renzi e Calenda. “Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana. Fine” ha scritto Calenda su twitter pubblicando l’immagine di Di Maio in volo sollevato dai pizzaioli di Napoli, mentre Renzi ha commentato. “C'è questo quadro internazionale, c'è una guerra in Ucraina e il Ministro degli Esteri ci offre questa immagine: oggi Di Maio torna alla normalità, prima volta che vola senza aerei di Stato da quattro anni”.

A prendere le distanze da questi commenti contro Di Maio arriva proprio la loro collega esponente del terzo polo Mara Carfagna: “Non criminalizziamo Di Maio perché oggi ha fatto un po' di baldoria”.

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