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Renzi si traveste da «don Matteo»: comizio nella basilica di Paestum

Ad ascoltarlo anche il governatore De Luca. Giallo sull'ok della Diocesi

Renzi si traveste da «don Matteo»: comizio nella basilica di Paestum

Roma Don Matteo Renzi si affida alla Divina Provvidenza per far risalire il Pd nei sondaggi. Il treno del rottamatore fa tappa in Campania: nella sosta a Paestum, in provincia di Salerno, patria del fedelissimo governatore della Campania Vincenzo De Luca, il segretario del Pd ha radunato la platea dem nella basilica paleocristiana dell'Annunziata. Un comizio in piena regola in un luogo sacro, accompagnato dalle irrinunciabili frecciatine agli ex compagni di partito e al M5s.

Il leader dei democratici ha provato l'ultima (disperata) mossa: convertire alla narrazione renziana anche i cattolici. Con una differenza, rispetto ai precedenti monologhi dell'ex sindaco di Firenze: Renzi ha rubato la scena al sacerdote, pronunciando il discorso dall'altare della basilica. Renzi ha indossato i panni del predicatore, i militanti quelli dei chierichetti. Con un piccolo fuoriprogramma: la basilica di Paestum non è stata mai utilizzata per iniziative politiche. Ma pare che il profeta Matteo abbia goduto di un permesso speciale del vescovo della Diocesi della Vallo della Lucania Ciro Miniero. Le panche della chiesa erano riservate allo stato maggiore del Pd campano. In prima fila c'era il presidente della Regione De Luca, accompagnato per l'occasione dal braccio destro, Franco Alfieri, l'ex sindaco di Agropoli conosciuto negli ambienti politici con l'appellativo di re delle fritture. In seconda fila Piero De Luca, primogenito del presidente, in attesa della benedizione di don Matteo per la candidatura al Parlamento.

Agli ultimi posti è spuntato anche Andrea Lembo, il figlio con la passione per la politica del capo della Procura di Salerno Corrado Lembo. A raccontare i dettagli del Renzi sacerdote è stato il giornale online Ilventiquattro che ha interpellato Johny, il parroco di origini indiane che regge la parrocchia della Ss Annunziata: «È la prima volta che ospitiamo una manifestazione politica». Un privilegio, dunque, concesso al segretario del Pd per incontrare i suoi discepoli democratici, che ha scatenato l'indignazione sui social. A raccogliere lo sfogo dei cattolici salernitani, non di fede renziana, è stato il parlamentare di Fratelli di Italia, Edmondo Cirielli che ha definito «vergognosa la scelta di concedere un luogo sacro al leader del Pd». «Mi auguro che dopo la brutta pagina di ieri giungano oltre che dal Pd anche dalle istituzioni ecclesiastiche le scuse ai cattolici salernitani», ha sbottato Cirielli. La locomotiva renziana sta collezionando solo autogol.

In ogni sosta, da Ascoli Piceno a Reggio Calabria, ad accogliere Renzi c'è una protesta: tanto da spingere - come ha raccontato il Fatto Quotidiano lo staff del segretario a non svelare le tappe del tour che invece dovevano essere pubbliche sul sito dei democratici.

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