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Renzi vola a New York e l'opposizione lo abbatte

Annulla tutti gli impegni per saltare sul carro delle vincitrici e si precipita alla partita. Anche il governatore della Puglia Emiliano nel coro di critiche

Renzi vola a New York e l'opposizione lo abbatte

Roma - Raccontano i suoi che già alla prima vittoria italiana, quando Flavia Pennetta si è aggiudicata un posto in finale, Matteo Renzi abbia spiazzato tutti con un «bisogna andare a New York a fare il tifo per lei». Quando poi è accaduto l'imprevedibile, con Roberta Vinci che ha tagliato fuori la regina del tennis Serena Williams, e si è profilata una finalissima tutta azzurra, il premier - dopo l'esplosione di entusiasmo via Twitter - «Meravigliose Flavia e Roberta!!!» - non ha più sentito ragioni: «Parto». Scrollando le spalle davanti a chi sollevava dubbi e invocava cautela: devi andare alla Fiera del Levante; guarda che Michele Emiliano si offende; le opposizioni pianteranno un can can. «Strillassero pure, è un evento storico per lo sport italiano ed è giusto che io sia lì», ha tagliato corto lui.

Venerdì sera alle 23 era tutto pronto per la partenza, e ieri mattina alle 8.30 le agenzie di stampa hanno battuto la notizia che Renzi aveva annullato tutti gli impegni della giornata (una manifestazione pubblica in teatro a Verona, oltre all'inaugurazione della Fiera del Levante) ed era decollato alla volta di New York insieme al presidente del Coni Giovanni Malagò e al presidente della Federazione italiana tennis Angelo Binaghi.

Il tempo di farsi la barba, prendere un caffè e dare un'occhiata alle notizie e dall'opposizione è iniziato il previsto cannoneggiamento. Comincia Matteo Salvini, indignato perché «le partite di tennis si guardano in televisione». Certo, ammette il leader della Lega, «sono felice della finale tutta italiana, ma avrei preferito che Renzi si occupasse dei problemi dei lavoratori». Come? «Pennetta e Vinci sono pugliesi: Renzi vada in Puglia a vedere in che condizioni è l'agricoltura, invece di andare a fare il fenomeno oltreoceano». Il pasdaran renziano Ernesto Carbone gli replica col sarcasmo: «Salvini, noto statista con felpe “Padania is not Italy”, preferisce i viaggi in Corea del Nord». Un filo più burocratica la Pd Alessia Rotta, che ricorda che il premier «ha anche la delega per lo Sport». Attacca Maurizio Gasparri: «Che la finale Vinci-Pennetta a New York sia un grande momento per l'Italia è evidente. Che il presidente del Consiglio voli lì per l'ennesimo spot pubblicitario a spese del contribuente, disertando un impegno istituzionale al Sud, è tipico del personaggio». Si aggiunge Renato Brunetta: «Renzi è uno che scommette win-win, va a farsi comunque lo spottone. Chiunque vinca sarà un successo». Grande agitazione anche in casa grillina, dove i parlamentari Cinque Stelle producono tweet a raffica contro la spedizione patriottica del premier.

Il Pd invece, per una volta, non si divide: miracoli del tennis. Anzi, dalla minoranza Gianni Cuperlo plaude a Renzi: «Il fatto che il presidente del Consiglio vada a portare la presenza del Paese in un momento così significativo per lo sport mi pare un fatto ragionevole e legittimo». Anche Michele Emiliano, che attendeva con ansia il faccia a faccia col premier a Bari, reagisce con fair play : «Il presidente Renzi onora la Puglia andando a rendere omaggio a New York a Flavia Pennetta e Roberta Vinci». Poi però si toglie la soddisfazione di lanciargli una frecciata: «Sarebbe tanto piaciuto anche a me andare a New York per festeggiare questo evento. Ma il mio dovere me lo impedisce». La difesa tocca al sottosegretario De Vincenti, a Bari per rappresentare il governo: «È un risultato storico per lo sport italiano, è doveroso che il presidente del Consiglio sia a New York accanto alle nostre tenniste.

Le polemiche sono ridicole».

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